Draghi: “Grave che le banche non prestino a tassi ragionevoli”

Pubblicato il 15 Aprile 2013 - 15:35| Aggiornato il 16 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Se le banche in alcuni Paesi non prestano a tassi ragionevoli, le conseguenze per l‘Eurozona sono gravi”: il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, punta il dito contro gli istituti di credito per la situazione di dissanguamento delle piccole e medie imprese europee. “E’ particolarmente sconcertante”, ha detto dall’Università di Amsterdam, che le pmi soffrano più delle grandi aziende, ”dato che fanno i tre quarti dell’occupazione”.

”La maggior parte delle misure non convenzionali adottate dalle banche centrali in giro per il mondo sono molto simili, ha spiegato Draghi. Solo ”l’approccio è diverso”. La Bce ”opera in un contesto particolare”, con 17 Paesi.

Secondo il banchiere centrale alla radice della crisi europea c’è il fatto che ”gran parte dei Paesi sotto stress soffrono di una perdita di competitività cronica. La via d’uscita è ritrovare la competitività attraverso ambiziose riforme strutturali”.

L’ex governatore di Bankitalia ha spiegato che, ”a differenza di Paesi con una vera e propria struttura federale o con un’unica autorità di bilancio, l’eurozona è composta da diversi Paesi sovrani”. Quindi ”il debito di ognuno di questi ha caratteristiche diverse per quanto riguarda la liquidità e il profilo di rischio”. Pertanto ”non c’è una misura univoca per definire il premio di rischio nell’area euro”.

Draghi ha lodato il meccanismo unico di sorveglianza appena approvato a livello europeo: è ”un primo e importante passo” verso l’unione bancaria, ha detto il presidente della Bce. Ora ”vorrei sottolineare l’importante di affiancarlo con un meccanismo unico di risoluzione”, cioè del potere di ristrutturare e gestire preventivamente i fallimenti bancari.