Dumping sociale, e che è? E’ che spremi, spremi il lavoro…(lezione Ryanair) resti a terra

di Lucio Fero
Pubblicato il 21 Settembre 2017 - 05:10 OLTRE 6 MESI FA
Dumping sociale, e che è? E' che spremi, spremi il lavoro...(lezione Ryanair) resti a terra

Dumping sociale, e che è? E’ che spremi, spremi il lavoro…(lezione Ryanair) resti a terra

ROMA – Dumping sociale, e che è? E’ che spremi e spremi e spremi il lavoro e i lavoratori oltre un certo punto resti a terra, finisci col sedere per terra. E’ la lezione, qui e adesso, Ryanair. Ma è una lezione che il capitalismo tutto dovrebbe aver imparato da tempo. Nel suo stesso interesse e non per “buonismo” verso i dipendenti. E invece, ancora una volta, sembra proprio che la lezione si impari solo dopo aver sbattuto la faccia contro il muro ed essersi fatti male.

Ryanair sta perdendo soldi e clienti perché perde voli e collegamenti. Per almeno due mesi non ce la fa a far decollare tutti i voli promessi e messi in vendita. Un danno patrimoniale ingente e un danno reputazionale ancor più grande. Ryanair balbetta e farfuglia sia costretta a lasciare a terra circa mezzo milioni di clienti nel settembre-ottobre 2.017 perché ha sbagliato ad organizzare le ferie dei piloti e del personale di volo. Mezzissima verità, pietosissima bugia.

La verità è che Ryanair a lungo ha colpito di dumping sociale appunto ed ora viene ferita da dumping sociale. Il costo del lavoro per Ryanair è di cinque euro a passeggero. Un niente a confronto con le altre compagnie, anche low cost, la metà ad esempio del costo del lavoro di Easyjet. Ryanair spende per la retribuzione dei dipendenti meno di quanto spenda per la manutenzione degli aeromobili o per i servizi a terra di handling. Nessuno che faccia volare umani su aerei a pagamento spende sul pianeta così poco in stipendi per il personale.

La spesa complessiva per il personale è in Ryanair di 633 milioni di euro su un fatturato di 6,6 miliardi, quindi circa il 10 per cento. E’ stata questa la chiave, la leva del successo di Ryanair: spesa per il personale così bassa da poter abbassare le tariffe, il prezzo dei biglietti in misura tale da sbaragliare ogni concorrenza. Anche quella delle altre low cost che non reggono il confronto.

Successo che si evidenzia anche in un’altra performance di Ryanair, performance unica nel settore: profittabilità 20 per cento. Cioè 20 euro di profitto ogni cento di fatturato.

Dal lavoro e dai dipendenti Ryanair ha spremuto e spremuto e spremuto non solo fino all’ultima goccia ma anche oltre, fino e oltre la buccia oltre la polpa. Spremendo, spremendo e spremendo si fa costo del lavoro solo 10 per cento dei ricavi e profitto al 20 per cento del fatturato. Ma poi il dumping sociale inevitabilmente diventa boomerang, da forza diventa debolezza aziendale.

Un modello basato sulla super compressione del costo del lavoro scivola e inciampa prima o poi nella dissociazione tra forza lavoro e impresa. Non basta, non per sempre e comunque puoi tenere legati all’azienda dipendenti solo in nome del fatto che un lavoro è comunque un lavoro, anche se sotto pagato. Ti va bene per un po’, per tanto, ma non per sempre. E se i lavoratori non collaborano davvero prima o poi arriva l’incidente. Sotto forma di piloti che se ne vanno o semplicemente di personale che non accetta di vendersi le ferie, venderle ad un’azienda che fa dumping sociale. Se hai spremuto, spremuto e spremuto, quando chiami i dipendenti allo sforzo comune scopri che hanno imparato, grazie a te, che la casa non è per nulla comune.

E’, qui e oggi, la lezione che va in scena a Ryanair. Non vuol dire che il modello low cost non possa funzionare. Low cost grande conquista del trasporto aereo e anche dei cittadini di tutto il mondo. Low cost si può fare. Ma non propruio come ha fatto finora Ryanair. Ed è così in ogni azienda. Più in generale il sistema di produzione capitalistico, la stessa organizzazione sociale liberal capitalistica arreca danno alla sua stessa solidità se spreme, spreme e spreme, se pratica oltre misura e decenza dumping sociale (una volta si sarebbe detto sfruttamento). E’ la lezione per tutti, non sarà, se ne può star certi, di lezione per tutti.

Post scriptum: la lezione Ryanair non cancella e stravolge la lezione Alitalia. Alitalia piloti e personale li pagava e paga fino a cinque volte di più di Ryanair e fa volare passeggeri per un sesto di quelli che imbarca Ryanair. Operare in perdita serena e perenne (coi soldi pubblici) non è l’alternativa al dumping sociale, è l’alibi e in fondo il socio in affari del dumping sociale. In entrambi i casi prima o poi si finisce con il sedere per terra, nei casi Alitalia prima e peggio.