Eataly chiude i negozi di Bari e Forlì: a casa 80 dipendenti, non riapriranno neppure dopo il Covid

di Daniela Lauria
Pubblicato il 7 Aprile 2021 - 21:09 OLTRE 6 MESI FA
Eataly chiude i negozi di Bari e Forlì: a casa 80 dipendenti, non riapriranno neppure dopo il Covid

Eataly chiude i negozi di Bari e Forlì: a casa 80 dipendenti, non riapriranno neppure dopo il Covid (Foto Ansa)

Eataly chiude definitivamente i suoi store di Bari e Forlì. La crisi colpisce anche la creatura di Oscar Farinetti, simbolo del food italiano di qualità, con 40 punti vendita nel mondo. I due punti vendita, con attività di ristorazione e complessivamente 80 dipendenti, non riapriranno neppure quando l’emergenza sanitaria dovuta al Covid sarà finita.

“La decisione è maturata su fattori di contingenza locale aggravati dalla pandemia”, spiega l’azienda in un breve comunicato. “Bari e Forlì sono gli unici negozi che non verranno riaperti – si legge – e la priorità oggi riguarda la situazione del personale e lavorare con le organizzazioni sindacali in modo fattivo e collaborativo per ridurre gli impatti di stabilità reddituale sul personale dei due negozi”.

Bari e Forlì: 80 dipendenti a casa

Lo store di Bari, 51 dipendenti, era stato aperto nel 2013 nell’area della Fiera del Levante; quello di Forlì con 30 lavoratori nel 2014 in un palazzo storico della città, su iniziativa di un’azienda separata, Romagna Eataly, proprietà 50% di Farinetti e 50% di un partner locale.

Eataly, per i sindacati una doccia fredda

I sindacati parlano di “una doccia fredda” e chiedono garanzie per l’occupazione. “Abbiamo ricevuto il 6 aprile una telefonata che ci anticipava la comunicazione di chiusura, fatta ai dipendenti nel pomeriggio”, racconta Raffaele Batani, segretario generale della Filcams Cgil di Forlì, “una decisione drastica, che non ha minimamente preso in considerazione la possibilità di coinvolgerci per trovare soluzioni”.

Di “mancanza di confronto” parla anche Antonio Miccoli, segretario generale della Filcams Cgil di Bari: “Eataly deve percorrere ogni possibilità di soluzione tesa al mantenimento dell’investimento su Bari, anche valutando eventuali location alternative viste le difficoltà di rilancio del quartiere fieristico. Per questo, prosegue Miccoli, “coinvolgeremo le istituzioni locali per affrontare questa ennesima vertenza occupazionale”.

Per la Filcams nazionale “la notizia delle chiusure è un pessimo segnale per tutto il settore della ristorazione: la riduzione della rete dei punti vendita da parte di Eataly significa riduzione dei posti di lavoro, ma anche la fine di un progetto che per ora era stato di espansione. Faremo di tutto per sostenere la vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati nei due punti vendita in chiusura e chiederemo all’azienda di impegnarsi per il mantenimento degli investimenti e del perimetro occupazionale esistente”.