Economia: non siamo solo pizza e calcio, l’Italia va meglio di quanto si creda, ecco perchè

Pubblicato il 6 Ottobre 2009 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

I grandi istituti internazionali stanno scoprendo la forza reale dell’economia italiana. Come rivela il Sole 24 Ore l’indice di competitività Onu-Wto, il Trade performance index, colloca l’Italia al secondo posto, dietro la Germania, nella classifica dei paesi più competitivi nel commercio mondiale.

Goldman Sachs, che tre anni fa aveva cinicamente liquidato l’Italia dicendo “le rimane il cibo e un po’ di calcio”, ha pubblicato un report dal titolo significativo: “L’Italia va meglio di quanto si creda”.

Marco Fortis,vicepresidente della Fondazione Edison spiega il cambio di marcia: «Conosciamo tutti le debolezze italiane, a partire da una burocrazia asfissiante e un elevato tasso di illegalità. Ma troppo spesso siamo portati a sottovalutare i punti di forza del nostro paese. Abbiamo una grande capacità di innovare, un patrimonio storico-artistico invidiabile, una produzione agroalimentare di altissimo livello, modelli di eccellenza grazie ai distretti e alle filiere territoriali».

Il nostro paese, sintetizza il rapporto Symbola-Fondazione Edison, “ha un patrimonio eccezionale, fatto di piccole e medie imprese, distretti e filiere produttive che va aiutato, rafforzato e liberato da tutti quei freni che hanno impedito di sfruttare fino in fondo le enormi potenzialità del made in Italy”.

Fortis spiega poi il perchè della “salutare” economia italiana, fornendo un importante dato: «In Italia nel 2008 si è registrata una netta crescita delle piccole aziende che hanno affrontato la competizione globale incrementando la qualità dei prodotti: il 71% contro una media europea del 64. E queste imprese hanno ottenuto il 12% del fatturato dall’immissione sul mercato di prodotti innovativi, molto meglio di Germania, Spagna e Francia».