L’Economist promuove Draghi: “Alla Bce è la scelta migliore”

Pubblicato il 17 Febbraio 2011 - 13:59 OLTRE 6 MESI FA

Mario Draghi

ROMA – Mario Draghi è il miglior candidato per succedere a Jean-Claude Trichet alla guida della Bce e tutti i Paesi europei, a cominciare dalla Germania, dovrebbero rendersene conto, abbandonando ogni pregiudizio, e compiendo così, ”per una volta”, la scelta giusta per rendere migliore una situazione difficile. A sostenere apertamente il nome del governatore di Bankitalia è l’Economist che dedica un editoriale alla corsa per l’Eurotower. Draghi ha il miglior curriculum tra i tutti i possibili candidati, scrive il settimanale che punta a smontare ogni critica a suo sfavore.

La prima riguarda la sua passata esperienza nel settore privato, in Goldman Sachs. La seconda deriva dalla sua nazionalità italiana che non collima con la mentalità europea – volta a promuovere più l’anzianità e la rotazione che il merito (anche perché il numero due della Bce è già un uomo ”del sud”, ovvero il portoghese Vitor Constancio) – e che spaventa la Germania, timorosa che una Bce guidata da Draghi diventi troppo accondiscendente di fronte all’inflazione. Infine, lo scandalo sempre più grave che coinvolge Silvio Berlusconi, ”difficilmente aiuta a considerare un italiano un candidato serio”.

Si tratta di critiche che, secondo l’Economist, non stanno in piedi: ”Goldman Sachs può essere oggi un marchio tossico, ma non c’è prova che Draghi abbia fatto niente di sconveniente in quella sede. Al contrario, ha guadagnato un’importante esperienza finanziaria”. Anche lo stereotipo nazionale è ”altrettanto riprovevole”. ”Niente suggerisce”, infine, che Draghi abbia un atteggiamento troppo morbido nei confronti dell’inflazione. ”Angela Merkel, oggi voce più influente in Europa, dovrebbe affrontare questi pregiudizi di petto. – conclude l’Economist – La Germania dovrebbe ora garantire il proprio sostegno a Draghi e la Merkel dovrebbe spiegare ai tedeschi perché lui è l’uomo piu’ adatto alla carica. In questo modo i politici europei potrebbero, per una volta, rendere migliore una situazione difficile”.