PORDENONE – Si prospettano tempi duri per la multinazionale svedese Electrolux. L’azienda lo ha annunciato, nel corso di un incontro con i sindacati tenutosi a Mestre, nel quale ha parlato di 1.129 esuberi. Si tratta di 532 nuovi esuberi oltre ai 597 previsti nel piano ristrutturazione 2012.
Il ridimensionamento riguarderebbe quattro stabilimenti del gruppo in Italia e sarebbero così ripartiti: 295 tra gli operai nello stabilimento pordenonese di Porcia, 373 in quello trevigiano di Susegana, 200 nel sito produttivo di Forlì, 261 a Solaro (Milano). L’azienda non intenderebbe far ricorso a licenziamenti. La trattativa comincerà il 20 febbraio e i sindacati puntano a ridurre gli esuberi attraverso contratti di solidarietà per tutti i lavoratori da sei ore al giorno.
In realtà, il numero complessivo, comunicato nel summit odierno, durato ben sei ore, non è del tutto nuovo, ma è la risultante tra i 597 esuberi ancora da smaltire nel nostro Paese e rientranti nel programma di ristrutturazione 2012 e quelli individuati per il triennio 2013-2015. Quest’ultimo numero è stato elaborato come proiezione in base agli attuali dati di vendita, che in Europa sono in drastico calo.
”Ci siamo aggiornati al 20 febbraio – ha commentato il segretario Fim per il Friuli Venezia Giulia, Cristiano Pizzo – per entrare nel merito della gestione degli esuberi. C’e’ un accordo per evitare il ricorso a licenziamenti e facendo largo uso dei contratti di solidarieta”’.
Per il momento, l’idea che il sindacato intende proporre alle trattative che saranno intavolate con il gruppo a partire dal 20 febbraio, è il ricorso ai contratti di solidarietà. Questo dovrebbe riguardare tutti limitando l’orario di lavoro a sei ore quotidiane. Non si tratta di una soluzione definitiva: ”Resterebbero molte posizioni in sovrannumero, la cui situazione andrà affrontata con urgenza”, ammette Pizzo. Ma potrebbe essere un buon punto d’avvio. L’azienda, infatti, secondo quanto si e’ appreso vorrebbe evitare licenziamenti.
L’annuncio delle difficoltà della multinazionale del bianco nel vecchio continente era già stato anticipato la scorsa settimana, quando il colosso di Stoccolma aveva reso noti i dati mondiali. Electrolux ha registrato un quarto trimestre 2012 da record, con un tasso di crescita del 7,5% che si inquadra in un’impennata totale annua del 5,5% grazie alle performance di Nord America e America Latina, che rappresentano il 50% del fatturato. In crescita anche l’Asia e i mercati emergenti; unica nota stonata, l’Europa. In quell’occasione, il Ceo della multinazionale, Keith McLoughlin, aveva ricordato che la flessione nel Vecchio Continente sarebbe potuta proseguire ancora, prima di una risalita ma non immediata.