Indennità anziché cassa integrazione: scontro tra governo e sindacati

Pubblicato il 23 Gennaio 2012 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA

Elsa Fornero (Foto LaPresse)

ROMA – Reddito minimo e indennità risarcitorie al posto della cassa integrazione: è quello che vorrebbe il ministro del Lavoro Elsa Fornero, e di cui sta discutendo al tavolo tra governo e parti sociali a Palazzo Chigi. E quello che non vorrebbero i sindacati, che perderebbero così il controllo e il ruolo di punto di riferimento per i lavoratori che si ritrovano in cig.

Secondo le anticipazioni, la bozza della riforma del lavoro prevede uno “schema di reddito minimo”, che però richiede “risorse ora non individuabili”. Per questo motivo e per “ragioni di bilancio” la riforma potrebbe contenere la norma ma l’applicazione potrebbe essere ritardata.

In altre parole, i soldi ai lavoratori di un’azienda in crisi o fallita arriverebbero, ma senza passare per gli assessori regionali al Lavoro e per i sindacati. Direttamente da Roma. Nessuna differenza, quindi, se si lavora all’Alitalia o alla fabbrichetta di Barletta.

Il governo vorrebbe anche riformare il sistema di ammortizzatori sociali puntando su un meccanismo con due possibilità: un sostegno per le crisi temporanee e un altro per chi perde il lavoro. Per Fornero “Servono ammortizzatori che facilitino la ricollocazione dei lavoratori”. Per raggiungere l’obiettivo sarebbe importante un passaggio ad un sistema integrato, basato su due pilastri: uno per la riduzione temporanea dell’attività, l’altro, per il sostegno al reddito di chi abbia perso il lavoro.

Secondo quanto vorrebbe il ministro del Lavoro, gli ammortizzatori verranno finanziati da contributi come avviene nel sistema assicurativo, mentre l’assistenza verrà finanziata dalla fiscalità generale.

La riforma prevederebbe un uso estremamente limitato della cassa integrazione, e solo di quella ordinaria (quindi al massimo per 52 settimane), nei casi in cui si possa rapidamente riprendere il lavoro. Tutti gli altri ammortizzatori riguarderebbero interventi dopo il licenziamento con una indennità risarcitorie.