Energia, stretta sempre più vicina: ridurre subito consumi e sprechi o torniamo alla austerity del 1973

La stretta energenitca appare sempre più vicina: bisogna ridurre subito consumi e sprechi o so tornerà alla austerity del 1973

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 10 Aprile 2022 - 10:02 OLTRE 6 MESI FA
Energia, stretta sempre più vicina: ridurre subito consumi e sprechi o torniamo alla austerity del 1973

Energia, stretta sempre più vicina: ridurre subito consumi e sprechi o torniamo alla austerity del 1973

Energia, prima o poi scatterà la nuova austerity. Colpa della emergenza energetica. Nonostante le belle parole (siamo pur sempre in campagna elettorale) e l’impegno a ridurre gli sprechi.

D’accordo, fino a settembre-ottobre ci arriviamo. Lo dicono tutti gli esperti. Tra stoccaggio, scorte e contratti in essere, posiamo stare tranquilli. E poi? Certo, potremmo avere più gas da Algeria e Qatar. E aumentare l’Import di gas liquido dagli Usa e da altre fonti, ma il problema resta.

Diciamo la verità:  sostituire il gas russo, primo fornitore con una quota notevole (38,2%), non è semplice. E poi il gas che (eventualmente) si trova, quanto lo pagheremo? E dopo la mattanza di Boucha si profila una forte opzione politica. È un orrore che ricorda i massacri in Vietnam (My Lai, 1968), la strage di Sabra e Chatila (Beirut, 1982), il massacro nel villaggio di Racak (Kosovo,1999) -Che fare? Ascoltiamo gli esperti, riassumendo.

1) RIDURRE I CONSUMI DI ENERGIA

Si può. Si deve. Esempio: un grado sul termostato vale un risparmio di almeno3 miliardi di metri cubi  agganciando anche le utenze industriali (ridotte a cinque giorni). Ciò non esclude la necessità di riaccendere le centrali a carbone, con buona pace delle emissioni.

2) NUOVI RIGASSIFICATORI

I tre che abbiamo (La Spezia, Livorno, Rovigo) non bastano. Ne servono altri. Il gas naturale approda in Italia in due modi:  dai gasdotti o dalle navi dove viaggia in forma liquida; dunque occorre riportarlo alla forma gassosa appunto con i rigassificatori. Questi gas liquido arriva in gran parte dal Qatar. Quota complessiva:13,1%.

3) TROVARE NUOVI FORNITORI

Ci sono. Ma a quali prezzi? Attualmente i nostri fornitori sono: Russia (38,2%),  Algeria (27,8%), Azerbaigian (9,5%), Libia (4,2%) e Nord Europa ( Norvegia-Olanda; 2,9%). Il ministro Di Maio è andato persino in Congo a cercare il gas. A giorni Draghi andrà in Algeria. Considerazione finale: senza il gas russo rischiamo di scivolare nello scenario del 1973. Dunque città e strade meno illuminate, condizionatori al minimo ( ergo fabbriche e uffici più caldi). Scenario da scongiurare, per questo è importante iniziare a ridurre i consumi già fa oggi.