Epifani: “In Germania Marchionne sarebbe stato cacciato”

Pubblicato il 26 Ottobre 2010 - 15:57 OLTRE 6 MESI FA

Guglielmo Epifani

Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, torna sulle accuse all’Italia rivolte dall’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne: ”Cosa sarebbe successo in Germania se l’amministratore delegato di un grande gruppo avesse parlato in tv e non davanti al suo comitato di sorveglianza? In Germania l’avrebbero cacciato”.

Il segretario della Cgil ha parlato oggi a Firenze nel suo discorso conclusivo dell’incontro organizzato dalla Fiom Cgil. ”Non so perché Marchionne è andato in tv – ha proseguito Epifani -, e a chi parla, alle sue controparti naturali o ai cittadini? E se parla ai cittadini la vertenza Fiat si risolve più facilmente o più difficilmente? E la ricomposizione di un tavolo con la Fiom è più facile o più difficile dopo questa esposizione mediatica? Avete mai visto una vertenza che si fa in tv o sui giornali senza che ai tavoli preposti succeda qualcosa? E’ questa assunzione di responsabilità? Ci si può limitare ad andare in tv? Si possono trattare così le organizzazioni sindacali?”.

”Quando Marchionne dice le cose che dice – ha osservato ancora Epifani parlando dell’intervento di Marchionne in tv – dice quel che dice, non dice il falso ma scambia le cause con gli effetti. Il problema non è l’orario di lavoro, il problema che la Fiat deve far crescere la qualità di quello che produce. Se ha 22 mila lavoratori in cassa integrazione non può pensare di avere degli utili, e se questi lavoratori sono in cig è perché sul mercato di oggi i suoi modelli non si vendono”.

”Non so perché Marchionne stia prendendo questa strada. In generale, capisco che quando ci sono dei problemi si affrontano ai tavoli di trattativa. Fino ad adesso è stato un modo per prendere tempo sugli investimenti. Andare in televisione va bene, si spiegano le cose, ma non si risolvono i problemi e di questo c’è bisogno”, ha detto ancora il segretario generale della Cgil.

Tra i temi toccati da Epifani, anche quello riguardante lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. ”Su Termini, allo stato, è tutto fermo. Si avvicinano i tempi entro cui bisogna dare una risposta sennò si chiude la fabbrica. A proposito di annunci… i problemi restano sempre quelli. C’è uno scarto tra annunci, volontà di provocare e i risultati che si portano a casa. Ma anche Termini fa parte di Fabbrica Italia”.

Sul futuro di Termini Imerese è intervenuto anche il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini. ”Siamo contrari alle chiusure – ha detto – in queste ore c’è una manifestazione a Palermo, una manifestazione dei lavoratori di Termini Imerese perché noi ribadiamo che non siamo disponibili ad accettare la chiusura di questo stabilimento”