Esodati, Confindustria e sindacati: “Non possono tornare a lavorare”

Pubblicato il 23 Aprile 2012 - 20:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La questione degli esodati resta aperta, e Confindustria e sindacati bocciano la possibilita' che la via d'uscita sia che queste persone tornino sul posto di lavoro. La soluzione non puo' essere ''il reinserimento forzoso nelle aziende da cui sono usciti'', afferma il direttore generale di Viale dell'Astronomia, Giampaolo Galli, augurandosi che il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, possa arrivare a dar loro una strada percorribile.

Il governo, dice il numero uno della Cgil, Susanna Camusso, ''continua a inventarsi cose che non hanno nessuna possibilita''' di realizzarsi concretamente. D'accordo il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni: e' ''un'idea campata in aria pensare di far rientrare in azienda gli esodati.

In realta' il governo ha fatto un errore e ora deve rimediare con una norma ad hoc''. Anche per il leader della Uil, Luigi Angeletti, ''bisogna vedere se quei posti di lavoro ci sono ancora e se le aziende sono disposte a riassumerli''.

Per i sindacati, dunque, l'unica soluzione vera e' quella di consentire di accedere alla pensione con le vecchie regole a coloro che restano fuori dalla platea dei 65 mila salvaguardati indicati dal ministero a conclusione del tavolo tecnico. Lo ribadisce Camusso, sottolineando che il problema lo ha ''creato il governo''. Dopo il ''pasticcio'' sulle pensioni, ''ora il governo – sostiene anche Bonanni – deve stabilire con un nuovo provvedimento che gli accordi'' firmati da questi lavoratori con le aziende che prevedevano l'accompagnamento alla pensione sulla base delle vecchie norme ''sono validi ai fini della pensione''.

Sul fronte delle imprese, intanto, il direttore generale di Confindustria apre alla possibilita' degli incentivi, ossia di sgravi fiscali assistenziali e previdenziali. I posti di lavoro che ''queste persone ricoprivano oggi non ci sono piu', e non si puo' sicuramente imporre a un'impresa di riassumere una persona'', e' la premessa di Galli. Tra le due ipotesi di lavoro (incentivi per chi assume over-50 anni disoccupati da almeno un anno e part time da associare al part pension, ossia all'incasso di una parte dell'assegno pensionistico), Galli afferma che ''sicuramente quella degli incentivi e' un'idea che si puo' prendere in considerazione, ma sulla base di questi incentivi le aziende devono essere libere di valutare se vi e' una convenienza ad assumere queste persone oppure no''.

Accanto al tema delle pensioni viaggia la riforma del mercato del lavoro: domani a mezzogiorno scade il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl all'esame della commissione Lavoro del Senato. Il ministro Fornero ribadisce che lavorera' con il Parlamento ''perche' la riforma venga approvata in tempi brevi''. L'ok arrivera' ai primi di maggio: secondo alcuni gia' il 2, secondo altri piu' verosimilmente entro il 4 maggio, per poi approdare in Aula subito dopo.