Eurispes: italiani in crisi, una famiglia su 3 non arriva a fine mese

Pubblicato il 29 Gennaio 2010 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA

Una famiglia su tre non arriva a fine mese. Anche se in diminuzione rispetto allo scorso anno, sono ancora tanti gli italiani in difficoltà a causa della crisi: il 42,9% raschia il barile dei risparmi familiari, il 23,3%, non ce la fa a rispettare le scadenze della rata di mutuo, il 18,1%, il canone d’affitto. Continuano a ridursi le spese per tempo libero, vacanze, pasti fuori casa e non stupisce se, oggi, il 47,1% di famiglie veda peggiorata la propria situazione economica (2 anni fa erano il 37,6 per cento).

Dito puntato contro le banche: nonostante, denuncia l’annuale “Rapporto Italia” presentato dall’Eurispes, abbiamo ricevuto aiuti pubblici per circa tremila miliardi di euro, di cui 1.264 miliardi solo in Europa (49 istituti destinatari), i prestiti destinati a risollevare il settore privato, famiglie e imprese, sono in costante calo: nell’area euro, a ottobre scorso, segnavano una diminuzione dello 0,8% su base annua e dello 0,3% su base mensile. Ma, è, soprattutto, la politica, che deve fare di più, sottolinea il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, «quello che manca – spiega – è un progetto di ampio respiro, a medio-lungo termine, che aiuti il Paese a uscire fuori dal guado». Per Fara, l’Italia non è esplosa, anche, grazie al “sommerso”, che l’Eurispes valuta in circa il 35% del Pil ufficiale, che ha svolto «la funzione di ammortizzatore sociale della crisi». C’è, poi, tanta ricchezza inutilizzata. Il ministero per i Beni culturali, rivela il presidente Fara, non spende circa la metà della propria dotazione: «se, per esempio – evidenzia – destinasse, rimodulando la spesa, una percentuale tra il 5%-10% di quelle risorse, si potrebbe ricostruire l’intero centro storico dell’Aquila, rendendo disponibili, in 3 anni, tra i 70 e i 150 milioni di euro».

Dalla serie di interviste, realizzate tra dicembre e gennaio su circa 1.200 famiglie, emerge anche come la tornata di privatizzazioni di alcuni servizi pubblici abbia prodotto risultati abbastanza modesti sul fronte del miglioramento delle prestazioni a favore dei cittadini: il 61,9% degli italiani giudica alquanto deludente la qualità dei servizi resi dalle nuove Spa. Sulla graticola, soprattutto, Telecom (48,7%), Alitalia (44,2%), Ferrovie dello Stato (41,7%), Autostrade (39,2 per cento). Buono, invece, il giudizio su Enel (47%), Italgas (42,8%), Poste (41,1 per cento).