Evasori fiscali da 2 mln a testa. Tartassati? Nove su dieci dribblano ticket sanità. Indigenti?

di Riccardo Galli
Pubblicato il 21 Giugno 2018 - 09:22 OLTRE 6 MESI FA
Evasori fiscali totali: guardia di finanza

Evasori fiscali: la maxi operazione della guardia di finanza (foto Ansa)

ROMA – Più o meno due milioni di euro a testa [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. Tanto hanno evaso i circa mille ‘grandi’ evasori scoperti dal Fisco italiano nell’ultimo anno e mezzo. Evasori ‘grandi’ come li definisce la burocrazia che sono i capofila dei quasi 13mila evasori totali scoperti nello stesso periodo e responsabili di quasi 6 miliardi di mancati pagamenti Iva.

Evasori che non sono però solo grandi, ma anche seriali e professionali. Nascondere milioni di euro agli occhi dello Stato non è infatti semplice e non basta qualche fattura dimenticata a far raggiungere simili cifre. Ci vogliono metodo e aiuti, cioè una rete di connivenze che lo renda possibile. Tra il 1 gennaio 2017 e il 31 maggio di quest’anno, raccontano i dati presentati dalle Fiamme Gialle in occasione della festa del corpo, sono state 28 mila le verifiche a carico delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale.

Poco meno di 23 mila i reati fiscali contestati, tra cui per il 67% emissione di fatture false, dichiarazione fraudolenta e occultamento di documentazione contabile. Diciassettemila i responsabili individuati, 378 dei quali finiti in manette. Nel settore delle accise i 5.300 interventi conclusi dalle Fiamme gialle hanno portato al sequestro di oltre 18.400 tonnellate di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumo in frode pari a circa 225 mila tonnellate. Sempre negli ultimi 17 mesi sono 6.361 i datori di lavoro verbalizzati per aver impiegato 30.819 lavoratori in “nero”.

Nel comparto del gioco e delle scommesse, sono stati eseguiti oltre 6 mila controlli e concluse 352 indagini di polizia giudiziaria. Un bollettino di guerra diventato ordinario nel nostro Paese dove, proprio in queste ore, uno dei vicepremier (Matteo Salvini) ha rilanciato l’ipotesi di un maxi condono fiscale e dove, contemporaneamente, l’apparentemente timido ministro dell’Economia richiamava all’attenzione sui conti. Un bollettino dove spiccano però i mille, tutt’altro che garibaldini, capaci di nascondere mediamente due milioni di euro ciascuno. Nascondere cioè anche il lavoro, quale che esso sia, capace di generare simili cifre. Lavoro che, è lecito supporre, comprende anche qualche forma di manodopera e quindi altre persone coinvolte. Tutto all’oscuro dello Stato.

“Non si tratta di piccoli commercianti, artigiani e imprenditori, l’ossatura economica del Paese, sempre da tutelare”, commenta la Guardia di Finanza, non abbiamo di fronte la piccola impresa che “dimentica” di rilasciare uno scontrino. Parliamo invece di giganti dell’evasione, di soggetti “pericolosi” i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi. Soggetti che si avvalgono di una rete di connivenze e spesso anche della consulenza di studi tributari. Più della metà – 1,3 miliardi – sono però già stati confiscati acquisiti in via definitiva al patrimonio dello Stato. Una rete di connivenze fatta da anche da professionisti, studi commercialisti e consulenti finanziari. Tutti soggetti che si sentono tutt’altro che delinquenti, al massimo furbi se non addirittura novelli Robin Hood e senza il cui supporto i ‘grandi’ evasori non potrebbero diventare cosi grandi.

Evasori da due milioni di euro a testa dunque. E mica pochi. Tartassati anche loro? Secondo narrazione comune e che non ammette deroghe in Italia si è tutti tartassati. Anche gli evasori da due milioni a cranio? Anche le migliaia e migliaia che ogni anno si scopre (figurarsi quanti quelli non scoperti) non versano un euro che è un euro? Anche loro meritevoli di un condono, sconto, sanatoria?

E poi arriva qualche altro dato interessante: i dieci miliardi l’anno che la corruzione trasforma in tangenti sugli appalti (stima su base delle inchieste)? No, robe di queste genere le sapevamo. Sapevamo meno che da controlli effettuati a campione dalla Guardia di Finanza nove su dieci (nove su dieci!) di coloro che certificano essere esenti dal pagamento ticket sanitario in realtà esenti non sono e dovrebbero pagare. Nove su dieci: tutti indigenti costretti a mentire dall’indigenza?