Saccomanni taglierà sul “fisco agevolato”, torta da 200 mld

Pubblicato il 1 Luglio 2013 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA
Saccomanni taglierà sul "fisco agevolato", torta da 200 mld

Saccomanni taglierà sul “fisco agevolato”, torta da 200 mld

ROMA – Saccomanni taglierà sul “fisco agevolato”, torta da 200 mld. Posto che il ministro dell’Economia Saccomanni non ha la “bacchetta magica” (l’ha dovuto ribadire anche il Presidente della Repubblica Napolitano domenica), per tagliare la spesa pubblica non basterà nemmeno una potente forbice: meglio allora mettere un tampone alla emorragia che tra bonus, detrazioni, riduzioni, esenzioni costa più di 200 miliardi di mancato gettito in agevolazioni fiscali.

Su Libero Quotidiano del primo luglio, Antonio Castro prova a tradurre il pensiero del ministro dopo la sua intervista al Corriere della Sera e individua obiettivi e mezzi a sua disposizione.

Noi vogliamo ridurre le spese correnti ma non è un lavoro che consenta nel giro di poche settimane di reperire miliardi di euro come se avessimo la bacchetta magica. È il paradosso della spesa pubblica: sembra che non ci sia niente da tagliare su un totale di 800 miliardi del 2013, 725 al netto degli interessi. Tolti i redditi da lavoro, le prestazioni sociali, le altre spese correnti, quelle in conto capitale, gli interessi e il rimborso dei debiti, il totale su cui si può lavorare ammonta a 207 miliardi. (Fabrizio Saccomanni, intervista al Corriere della Sera)

Il ministro descrive ciò che non possiamo, ma circoscrive anche una potenziale area di intervento. Il “partito” Banca d’Italia, diciamo l’esperienza e la cultura della banca centrale, ha da tempo messo nel mirino il capitolo agevolazioni fiscali, visto, tra l’altro, che sul lato delle entrate, alzare le imposte, per esempio sul lusso, non produce automatici incrementi di gettito.

Al piano nobile del ministero del Tesoro c’è infatti imbullonato, nella ristretta squadra dei più fidati collaboratori, l’ex sottosegretario all’Economia dell’esecutivo Monti, Vieri Ceriani, che da qualche mese è assurto a ruolo di consigliere del ministro. Ceriani, con Monti, ma prima ancora in via Nazionale, il bilancio, le spese e le facilitazioni le ha passate al setaccio per anni. Alla fine della tempestosa esperienza dell’esecutivo Monti aveva anche individuato ben 720 diverse tipologie di agevolazioni, detrazioni, deduzioni fiscali. Stratificate in una sfilza di legislature, per favorire ora quella categoria, ora quel gruppo. Tutte, o quasi, con fine elettorale e di consenso. Ceriani, non ha mai smesso di approntare una bozza di riforma del sistema tributario, che dovrebbe in autunno portare ad un riordino quadro del sistema fiscale. (Antonio Castro, Libero Quotidiano)

253 miliardi vale questa torta. L’esenzione sui buoni pasto fino a 5,29 euro, è un esempio illuminante: 470 milioni di mancato gettito l’anno, con i fruitori che, giustamente li usano come cash per fare la spesa quotidiana, integrando lo stipendio. Stiamo parlando di un ventaglio di agevolazioni che riguarda, in misura più o meno elevata, tutti: dal bonus per installare un pannello solare, all’esenzione dell’Ici sulla prima casa, dalla detrazione della visita dal dentista, alla riduzione dell’Iva per i libri, dal mutuo agevolato del coltivatore diretto, allo sconto fiscale per chi ristruttura il tetto, il capannone o la soffitta di casa.

Alcune sono mirate (edilizia, ambiente), altre inderogabili quando realizzano un welfare diretto (esenzione per gli assegni per il mantenimento dei figli). Moltissime “stratificate in una sfilza di legislature, per favorire ora quella categoria, ora quel gruppo. Tutte, o quasi, con fine elettorale e di consenso” (Libero).