Federalismo, chi ci guadagna? Le regioni coi conti in rosso

Pubblicato il 10 Marzo 2011 - 14:18 OLTRE 6 MESI FA

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ROMA – Chi ci guadagna col federalismo fiscale? Alcuni sostengono le regioni più virtuose, altri quelle a statuto speciale, ma per Sergio Rizzo (in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera) a trarre più vantaggi potrebbero essere le Regioni con i conti in rosso.

Infatti, spiega Rizzo, mentre le Regioni del centronord perderanno circa 350 milioni all’anno, quelle del Sud guadagneranno circa 340 milioni. Il “trucchetto”, secondo Rizzo risiederebbe nell’espressione “costi standard”: infatti, come ha detto il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, “il metodo individuato per il calcolo dei costi standard non ha alcun effetto sul riparto del Fondo sanitario nazionale”.

E allora, sottolinea Rizzo, “la prova è in un documento di 12 pagine spedito dalla Ragioneria generale dello Stato alla Copaff, la commissione tecnica paritetica per il federalismo fiscale presieduta da Luca Antonini, nel quale sono contenute alcune simulazioni su come dovrebbe funzionare il meccanismo dei costi standard tanto decantato da alcuni governatori del Nord”.

I risultati sarebbero appannaggio delle regioni del Sud: “Le simulazioni dicono che alla Sicilia dovrebbero toccare circa 110 milioni in più, e poi 100 alla Campania, 90 alla Puglia, una ventina alla Sardegna e perfino alla Calabria, regione in cui ci sono aziende sanitarie locali prive addirittura della contabilità. E qualche briciola (una decina di milioni) potrebbe andare anche al Molise del governatore Michele Iorio”.

La prima considerazione degli esperti, ha scritto Rizzo, “è che se in questo meccanismo non mancano i difetti (per esempio l’incidenza del prezzo delle forniture sul calcolo complessivo, ha osservato la Copaff, è troppo leggero), è pur vero che ha spazzato via l’effetto «lapis» : quello per cui le Regioni con maggiore potere contrattuale avevano sempre ottenuto condizioni migliori. In questo modo si spiegherebbe il travaso di denari dal Nord al Sud”.