Federalismo fiscale: in vigore nel 2019, dopo 8 anni di rodaggio. Punirà Regioni e Comuni che fanno male i conti

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 10:14 OLTRE 6 MESI FA

Federalismo al via dal 2019: dopo otto anni di rodaggio il sistema fiscale voluto dalla Lega entrerà a regime, se avrà superato la fase preparatoria e quella sperimentale.

Un’autonomia entro precisi limiti, quelli imposti dalle condizioni dettate dal governo. Un meccanismo di garanzia per i cittadini-elettori che prevede, tra l’altro riduzione di Irpef e Irap solo per chi rispetta i conti. E comunque chi aumenterà l’addizionale Irpef oltre l’1,4 per cento non potrà tagliare l’Irap (ma l’imposta sulle persone fisiche potrà in generale salire fino al 3 per cento).

Il meccanismo che il governo vorrebbe innescare è una sorta di concorrenza fiscale virtuosa tra le Regioni. Per questo motivo, oltre alle regole ferree sull’autonomia fiscale, Palazzo Chigi sta mettendo a punto un nuovo decreto di attuazione del federalismo con un sistema di premi e penalizzazioni che potrà comportare il fallimento politico e l’ineleggibilità degli amministratori locali.

Sarà, ad esempio, vietata la ricandidatura a quei governatori che, sei mesi prima della scadenza del mandato, non avranno presentato i conti certificati della sanità della propria Regione. Previste sanzioni “politiche” anche per i sindaci, i presidenti di provincia e i dirigenti delle aziende locali che non avranno gestito bene i propri bilanci.

Al contrario, ci saranno bonus legati all’emersione dell’evasione fiscale. Per incentivare l’emersione, le Regioni avranno il 25 per cento del gettito Iva nazionale. Stesso principio per per il gettito Irpef.

Questo il quadro delle novità che dovrebbero essere approvate in un paio di settimane. Domani il governo presenterà ai presidenti delle Regioni le nuove regole sull’autonomia impositiva e i criteri per calcolare il costo standard delle funzioni dei loro territori, prendendo come riferimento le cinque regioni con servizi efficienti nei limiti della spesa. Giovedì 23 nuovo confronto con il governo per il decreto tributi e compartecipazioni.

I decreti sul federalismo già approvati. Diversi i decreti che hanno già passato l’esame del governo.

Approvato il federalismo demaniale, che stabilisce il passaggio dei beni del Demanio a Regioni, Province e Comuni. Iter concluso anche per il decreto su Roma Capitale, che prevede un nuovo assetto istituzionale e nuove prerogative per Roma.

Varato dal governo – ma si attende il parere del parlamento – anche il decreto che attribuisce ai Comuni le imposte sulla casa.