Federalismo: le Regioni del Sud tirano il freno, altre modifiche possibili

Pubblicato il 8 Ottobre 2010 - 19:38 OLTRE 6 MESI FA

Per ora c’è solo un maxidecreto fiscale ma il federalismo spacca l’Italia. Da un lato c’è il nord, e soprattutto la Lega, che per la riforma ad ogni costo spinge il piede sull’acceleratore. Dall’altro c’è il Sud, in larga parte perplesso, di fronte ad una riforma ancora difficile da comprendere nella sua interezza. Il giorno dopo l’approvazione del maxidecreto sul fisco di Regioni e Province e sui costi standard sanitari, arrivano da più parti le rassicurazioni per i governatori: i presidenti (soprattutto quelli delle Regioni del Sud) temono che il federalismo possa essere troppo “pesante” per i propri territori, già provati, in alcuni casi, da pesanti deficit sanitari.

Il presidente della Bicamerale per l’Attuazione del federalismo fiscale, Enrico La Loggia (Pdl), ha spiegato: ”Lo schema di maxidecreto sul federalismo approvato ieri dal Consiglio dei ministri avrà tutto il tempo per essere esaminato approfonditamente, ed eventualmente migliorato, sia in sede di Conferenza Stato-Regioni che nella Commissione che ho l’onore di presiedere”.

Anche Gianfranco Fini ha fatto intuire che modifiche sono possibili. Il presidente della Camera ha sottolineato come il percorso del decreto attuativo è appena iniziato, prima di tornare a parlare di Sud: ”Il federalismo fiscale è una grande e storica opportunità, in particolare per il Mezzogiorno. Certo è che deve essere congegnato in modo tale che anche al Sud sarà possibile vincere la sfida, quindi non ci dovranno essere meccanismi tali da determinare un allontanamento della coesione nazionale”.

E che sia aria di cambiamenti Fini lo ha fatto ampiamente capire incontrando oggi il governatore siciliano Raffaele Lombardo. Sul colloquio tra i due è trapelato poco o niente ma l’unica battuta di Lombardo fa capire quale sia il problema: Con il presidente della Camera abbiamo discusso del decreto attuativo del federalismo fiscale su cui nutriamo preoccupazioni e sulla riforma della scuola che provochera’ disagi enormi nella nostra Regione”.

Anche il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto, ha negato possibili conflitti tra Nord e Sud: ”Il federalismo non è Nord contro Sud . E’ una visione completamente diversa della società. Il corso del federalismo poggia su due elementi: responsabilizzazione dei pubblici amministratori e miglioramento della spesa. L’obiettivo è inserire meccanismi virtuosi”.