Ferrari a ruba a Wall Street: prezzo Ipo fissato a 52 dollari

di redazione Blitz
Pubblicato il 20 Ottobre 2015 - 23:51 OLTRE 6 MESI FA
Ferrari a ruba a Wall Street: prezzo ipo fissato a 52 dollari

Ferrari a ruba a Wall Street: prezzo ipo fissato a 52 dollari

NEW YORK – E’ andata a ruba l’offerta pubblica iniziale (Ipo) della Ferrari a Wall Street. Il prezzo dell’ipo è stato fissato a 52 dollari per azione, nella fascia più alta della forchetta da 48-52 dollari identificata dalla casa di Maranello nel prospetto depositato alla Sec (la Consob americana). L’offerta riguarda 17,18 milioni di azioni. Il valore complessivo della società si aggirerebbe quindi sui 10 miliardi di dollari.

Secondo indiscrezioni, le richieste sono state molto superiori alla disponibilità e diversi investitori si sarebbero lamentati per non essere riusciti a mettere le mani sui titoli del Cavallino o per averne ottenuti meno di quanto richiesto.

“Non si vedeva così tanta eccitazione dai tempi di Alibaba”, affermano alcuni analisti, riferendosi al forte interesse mostrato dagli investitori. Fra i papabili anche l’ex numero uno di Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo. ”Dovrebbero regalarmele” risponde sorridendo il presidente di Alitalia a chi gli chiedeva se avesse acquistato azioni Ferrari. Poi precisa: ”Le compro perché ci credo me per motivi affettivi”.

Il boom delle sottoscrizioni conferma che il marchio Ferrari è più forte delle difficoltà dell’industria automobilistica innescate dallo scandalo Volkswagen. Sergio Marchionne ha più volte ribadito che Ferrari è un marchio a prova di recessione, come dimostrato dai suoi soliti risultati durante la crisi iniziata nel 2008. Il test della quotazione di Ferrari invia anche un segnale forte per il mercato dell’initial public offering, soggetto negli ultimi mesi a ritardi e cancellazioni di quotazioni in seguito alla volatilità innescata dalla Cina e dall’incertezza su un aumento dei tassi della Fed.

Lo sbarco a Wall Street arriva in una giornata importante per Fca. Nelle prossime ore dovrebbero essere resi noti i risultati del voto dei lavoratori americani sul nuovo contratto di lavoro. Dopo la bocciatura dell’intesa precedente con il 65% dei voti contrari, un nuovo accordo è stato raggiunto fra il Uaw e Fca e sottoposto ai dipendenti.

Il ricavato dall’ipo Ferrari porterà nelle casse di Fca risorse utili per portare avanti il piano industriale. Dopo l’Ipo Fiat Chrysler deterrà l’80% di Ferrari. All’inizio del 2016 il Cavallino sarà scorporato da Fca e passerà sotto il controllo di Exor: la holding della famiglia Agnelli avrà il 24% del capitale ma, grazie al meccanismo del voto multiplo olandese, peserà molto di più e faciliterà il controllo insieme a Piero Ferrari (il figlio del fondatore conserverà il suo 10%). Ferrari sbarca a Wall Street con il ticker RACE, scelto da Sergio Marchionne ”perché Red (ndr, rosso, il colore simbolo di Ferrari) non era disponibile”.

Ferrari prevede per il terzo trimestre un utile netto di 93-96 milioni di euro, in aumento del 60-66% rispetto allo stesso periodo del 2014. I ricavi sono stimati in crescita del 9-10% a 720-730 milioni. Ferrari prevede di aumentare la produzione a 9.000 vetture l’anno nel 2019.