Fiat: la Panda si produrrà a Pomigliano. Accordo coi sindacati, ma non con la Fiom

Pubblicato il 9 Luglio 2010 - 16:15 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Marchionne

Dopo diversi mesi di trattativa e di scioperi, l’accordo è stato raggiunto: la produzione della Panda resterà italiana. La Fiat e le organizzazioni sindacali Fim-Cisl, Uil-Uilm e Fismic, al termine di un incontro tenutosi venerdì mattina a Torino, hanno deciso di atuare l’accordo raggiunto il 15 giugno scorso per la produzione della futura Panda a Pomigliano d’Arco. A comunicarlo con una nota è stata la stessa Fiat.

Alla riunione erano presenti il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, e l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. L’Ugl, firmataria anch’essa dell’accordo del 15 giugno, non ha partecipato all’incontro ma aveva già incontrato l’azienda in precedenza. Non ha partecipato all’incontro e non ha sottoscritto l’intesa invece la Fiom-Cgil, il più deciso oppositore del nuovo piano Fiat per Pomigliano.

Tutti i firmatari dell’accordo, come si legge nella nota, “considerando che la grande maggioranza dei lavoratori ha dato il proprio assenso con il referendum, hanno convenuto sulla necessità di dare continuità produttiva allo stabilimento e a tutto il sistema della componentistica locale, offrendo così prospettive future ai dipendenti dell’impianto di Pomigliano”.

Marchionne poi, in una lettera indirizzata “a tutti i dipendenti dell’azienda in Italia e a tutte le persone del Gruppo Fiat in Italia”, spiega: “Le regole della competizione internazionale non le abbiamo scelte noi e nessuno di noi ha la possibilità di cambiarle, anche se non ci piacciono. L’unica cosa che possiamo scegliere è se stare dentro o fuori dal gioco”.

Sottoolineando che “ci troviamo in una situazione molto delicata, in cui dobbiamo decidere il nostro futuro”, Marchionne evidenzia che “si tratta di un futuro che riguarda noi tutti, come lavoratori e come persone, e che riguarda il nostro Paese, per il ruolo che vuole occupare a livello internazionale”.

“Scrivere una lettera è una di quelle cose che si fa raramente e solo con le persone alle quali si tiene veramente. Se ho deciso di farlo – prosegue Marchionne- è perchè la cosa che mi sta più a cuore in questo momento è potervi parlare apertamente, per condividere con voi alcuni pensieri e per fare chiarezza sulle tante voci che in questi ultimi mesi hanno visto voi e la Fiat al centro dell’attenzione. Non è la Fiat a scrivere questa lettera, non è quell’entità astratta che chiamiamo azienda e non è, come direbbe qualcuno, il padrone”.

Maurizio Landini

Dal canto suo il segretario della Fiom Maurizio Landini ha diramato un comunicato in cui critica la politica del Lingotto di perseverare negli accordi separati “La Fiat ha scelto di procedere con le altre Organizzazioni Sindacali sulla base dell’accordo separato che contiene deroghe al Contratto nazionale, alle leggi e violazioni costituzionali, che può aprire la strada alla demolizione del Ccnl ed un peggioramento delle condizioni di lavoro”.

“Ciò – attacca Landini – può contribuire al progetto del Governo di smantellamento dello Statuto dei Lavoratori. La Fiom considera un atto grave e sbagliato non aver voluto ricercare soluzioni contrattuali condivise dall’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori e da tutte le Organizzazioni Sindacali”.

“Consideriamo utile – ribadisce il segretario del sindacato – la conferma dell’investimento a Pomigliano che, nei fatti, dimostra l’uso strumentale e ricattatorio del referendum del 22 giugno, che era semplicemente finalizzato alla ricerca di un plebiscito che non c’è stato”.

“Per la Fiom rimane centrale l’impegno affinché l’investimento permetta di rafforzare l’occupazione, anche nell’indotto, e di superare la precarietà. Confermiamo – conclude Landini – il nostro impegno al rispetto del Contratto nazionale, dei diritti e la dignità di chi lavora, da Pomigliano a tutto il resto del gruppo Fiat, come dimostrano le mobilitazioni dei lavoratori e delle lavoratrici in corso in questi giorni”.