Fiat, Susanna Camusso: “Il no supera gli iscritti Fiom. Riscriviamo le regole insieme a Confinustria”

Pubblicato il 15 Gennaio 2011 - 17:45 OLTRE 6 MESI FA

”Il voto di Mirafiori, per il quale Rsu e iscritti Fiom si sono spesi, dimostra che non c’è la possibilità di governare la fabbrica senza il consenso dei lavoratori e quindi nega il ritorno del modello autoritario delle fabbriche-caserme. Sappiano Marchionne e Confindustria che così non si governa”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commentando al Direttivo del sindacato i risultati del referendum di Mirafiori.

Rivolgendosi poi al numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia, la Camusso prosegue: “Sarebbe bene che, a partire da Confindustria, si decida rapidamente quali siano le regole di rappresentanza e democrazia e non si continui ad esercitare lesioni ai diritti dei lavoratori”.

”Vorrei dire al presidente di Confindustria, da cui ho sentito dichiarazioni strane, che non si può pensare che non sia un vulnus generale un accordo ad excludendum. Che esclude non solo una organizzazione sindacale ma anche tanti lavoratori dal diritti di scegliere i propri rappresentati e di associarsi liberamente”, dice Camusso.

Il segretario generale della Cgil, analizzando nel corso del direttivo il voto dei lavoratori dello stabilimento torinese ha sottolineato: “I no all’accordo sullo stabilimento Fiat di Mirafiori espressi al referendum sono di molto superiori rispetto alla rappresentanza del Fiom. Tra gli operai direttamente interessati alla produzione è prevalso il no”. La Camusso ha infine sottolineanto che il totale dei voti contrari all’accordo firmato da tutti i sindacati, ad eccezione della Fiom, si è attestato su 2307 no. ”Siccome la Fiom a Mirafiori ha circa 600 iscritti – ha detto ancora – e ha ottenuto oltre 900 voti all’ultima elezione delle Rsu, l’area dei voti contrari è molto più vasta, una rappresentanza che va molto oltre”.