Fiat, Romani: “Sabato l’incontro tra il premier e Marchionne”

Pubblicato il 7 Febbraio 2011 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA

Paolo Romani

TORINO –  ”Sabato chiederò a Marchionne l’impegno di investire nel nostro Paese e di rimanere con la testa e il cuore” in Italia. Così – ai microfoni del TG3 – il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani che da notizia che l’incontro tra il premier Silvio Berlusconi e l’amministratore delegato di Fiat, si svolgerà sabato. Romani, assieme a Tremonti, Sacconi e Gianni Letta.

Il ministro conferma quindi di aver già avuto contatti con Marchionne: ‘L’ho sentito oggi. Sabato mattina sarà a Palazzo Chigi con il premier, Tremonti, Letta e il sottoscritto”. In particolare sulla richiesta che avanzerà il Governo Romani spiega: ”Chiederemo di investire nel nostro paese. Di rimanere con la testa ed il cuore nel nostro paese. Si è parlato di un investimento di 20 miliardi su seiànsediamenti”. La richiesta sarà dunque di mantenere in Italia ”la presenza della strategia industriale e degli stabilimenti” anche perché ”il settore dell’auto, tra diretto e indotto rappresenta il 10% del Pil. Per noi è un pilastro”.

L’eventuale spostamento della ‘testa’ del gruppo Fiat a Detroit potrebbe avvenire solo dopo la fusione tra il Lingotto e la Chrysler. L’accordo del 30 aprile 2009 che sancisce l’alleanza tra la casa torinese e quella Usa non prevede la fusione, ma Sergio Marchionne ha parlato della questione più volte. I tempi li ha indicati lo stesso ad della Fiat quando ha ipotizzato ”un’entità unica nei prossimi due o tre anni”. Tre anni vuol dire 2014, anno in cui termina il piano Fabbrica Italia.

I passi dell’accordo. Si è partiti dal 20% iniziale con la possibilità di arrivare fino al 35% attraverso tre acquisizioni successive a titolo gratuito del 5%, legate al raggiungimento di precisi obiettivi aziendali. E’ poi possibile una ulteriore acquisizione, a pagamento, del 16%, opzione esercitabile solo dopo il rimborso del debito al Tesoro Usa. La prima acquisizione è stata annunciata a Detroit il 10 gennaio, ed è quella legata alle approvazioni regolamentari per la produzione negli Stati Uniti della famiglia del motore Fire. La quota detenuta oggi è quindi pari al 25%.

I prossimi traguardi. Gli obiettivi aziendali per conquistare le altre due quote del 5% (gratuite) sono il raggiungimento dei target di vendita dei veicoli Chrysler al di fuori dell’area Nafta, e alle approvazioni regolamentari per la produzione di un modello Chrysler basato su tecnologia Fiat. Entrambi dovrebbero essere raggiunti nei prossimi mesi. Marchionne non ha escluso che, gà’ entro quest’anno, la quota possa essere portata al 51% acquisendo quindi anche l’altro 16% (a pagamento), ”perché le risorse ci sono”.

Quotazione. L’Ipo, secondo gli analisti, potrebbe essere a novembre. Per la Fiat è importante completare la scalata prima della quotazione, perché le azioni Chrysler potrebbero poi diventare più care.

Fusione. Alla presentazione del piano Fabbrica Italia, Marchionne ha detto che ”nel piano l’eventualità di una fusione non esiste, se poi diventerà necessaria nel futuro si analizzerà al momento opportuno”. Il 3 gennaio, giorno della quotazione in Borsa di Fiat Industrial, Marchionne ha affermato: ”Non è in programma, ma non cambierebbe le nostre vite”. Le ultime dichiarazioni ieri a San Francisco, nell’incontro con concessionari e consulenti nordamericani: ”Nei prossimi due o tre anni – ha detto – potremmo guardare a un’entità unica, prima dobbiamo integrarle dal punto di vista operativo e poi ci occuperemo della governance. Potrebbe avere qui il quartiere generale”.