Fiat Industrial, utile netto di 279mln € nel terzo trimestre 2012

Pubblicato il 31 Ottobre 2012 - 11:31 OLTRE 6 MESI FA
Fiat Industrial, utile netto di 279mln € nel terzo trimestre 2012 (Foto LaPresse)

TORINO – Fiat Industrial ha registrato un utile netto di 279 milioni di euro nel terzo trimestre del 2012, in crescita del 45,6% rispetto all’analogo periodo 2011. L’utile della gestione ordinaria invece ha segnato i 575 milioni di euro, pari a un incremento del 18,5% dal 2011.

Fiat Industrial conferma così i target 2012: ricavi oltre 25 miliardi di euro, un risultato della gestione ordinaria superiore ai 2 miliardi di euro, un risultato netto di circa 900 milioni di euro e un indebitamento netto industriale tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro.

L’indebitamento netto industriale di Fiat Industrial, nel trimestre, è aumentato di 200 milioni di euro a 2,2 miliardi di euro: l’autofinanziamento generato dalla gestione – spiega la società – è stato più che compensato dall’aumento stagionale del capitale di funzionamento e da significativi livelli di investimento. La liquidità disponibile è pari a 4,9 miliardi di euro (5,7 miliardi di euro alla fine del secondo trimestre).

Il viceministro del Lavoro, Michel Martone, ospite di ‘RadioAnch’io’ su Radio1 Rai, ha dichiarato: “Bisogna riconoscere il coraggio delle scelte Fiat di scommettere sull’Europa e sull’Italia. C’è una situazione di crisi molto difficile, Fiat non ha voluto fare il passo più lungo della gamba, ma c’è una visione, una strategia e questo è importante.

Perchè il governo si senta rassicurato, ha detto Martone, “c’è bisogno di un mercato dell’auto che riparta, che torni a crescere. Quella di puntare sull’export potrebbe essere la scelta giusta”. O

spite della trasmissione anche il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti: ”Sono impegni che la Fiat prende, non ci sono motivi per non fidarsi. La luce è che non verranno chiusi stabilimenti”, mentre ”una delle ombre è come alimenterà quella parte di stabilimenti che produrranno auto non di alta ma di media gamma. Il fatto che questo aspetto nel piano sia rimasto in ombra ci preoccupa – dice – perché i livelli occupazionali si fanno poi soprattutto sulla media gamma. E questo sarà un punto da chiarire con Fiat, anche nei prossimi incontri del tavolo che abbiamo in piedi sull’export: in quell’ambito verificheremo come i 17 nuovi modelli entro il 2016 previsti dal piano possano fare in modo che il Paese riprenda ad essere esportatore”, spiega De Vincenti.

Fiat, ricorda infine, ”ci lascia in eredità alcune situazioni di crisi” come Termini Imerese, su cui ”il governo sta cercando un partner di peso per non abbandonare la vocazione automobilistica dell’impianto siciliano del Lingotto, un partner di rilevanza internazionale ” perché in quell’area ”c’è un indotto di eccellenza al quale è possibile garantire un futuro”.