Fiat, Marchionne mette le mani avanti: “Stiamo riguardando i volumi”

Pubblicato il 13 Settembre 2011 - 20:06 OLTRE 6 MESI FA

FRANCOFORTE, 13 SET-  Il mercato dell’auto in Italia e in Europa è difficile e lo sarà anche nel 2012. Al Salone dell’Auto di Francoforte, dove in anteprima mondiale viene presentata la nuova Panda, l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, invita l’Italia ”ad essere credibile” perché tutti guardano alle scelte che farà e rinnova l’invito di Rimini a ”un impegno di tutti”. E mette le mani avanti: ”Stiamo riguardando i volumi. Il problema è del mercato, mai visto così basso dal 1983, non della Fiat. Prima di lanciare un nuovo prodotto bisogna essere sicuri”.

Il piano industriale Fiat ”resta valido ma, a causa delle difficoltà del mercato, stiamo rivedendo tutte le allocazioni dei modelli e la tempistica in tutto il mondo”, ha aggiunto Marchionne. Sulla nuova Panda ha osservato che ”va a competere in un mercato estremamente competitivo e questo non va bene”.

Sulla manovra Marchionne non dà giudizi, ma riconosce al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, di avere fatto con l‘articolo 8 ”una mossa importantissima” che non comporta però ancora una decisione sulla uscita o meno da Confindustria. ”Dispiace che l’Italia sia considerata la malata d’Europa. Non è bello essere considerati la pecora nera”, osserva.

Su Mirafiori replica la Fiom: ”Una fabbrica così tranquilla che lavora solo tre giorni al mese e ha perso tutte le lotterie sui modelli”, mentre la Uilm chiede alla Fiat il ”rispetto degli accordi sottoscritti” e ”la piena realizzazione di Fabbrica Italia per assicurare un futuro a tutti gli stabilimenti del Paese”.

Marchionne, che giovedì con il presidente John Elkann accoglierà allo stand del Lingotto la cancelliera Angela Merkel, esclude che sui problemi tra Suzuki e Volkswagen abbia inciso l’accordo tra la Fiat e la casa giapponese per i motori diesel: ‘Con Suzuki – spiega – abbiamo una collaborazione industriale da molto tempo. Possibili sviluppi? Parliamo con tutti”.

I problemi sul tappeto sono tanti: l’accordo che non c’è con i sindacati Chrysler per il rinnovo del contratto (il tempo utile scade a mezzanotte di mercoledì e Marchionne non esclude di dover volare in Usa), il negoziato con il governo russo che procede ma ancora non si è concluso. E in Italia continua la protesta dei lavoratori di Termini Imerese e della Irisbus che minacciano di non uscire dalla fabbrica finche’ non avranno risposte sul futuro della fabbrica.