Tra Napolitano e Marchionne scoppia la pace sul futuro Fiat

Pubblicato il 26 Agosto 2010 - 18:27 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Marchionne e Giorgio Napolitano

Tra Napolitano e Marchionne scoppia la pace sul futuro Fiat. Se fino a qualche giorno fa le posizioni dei due, sulla questione degli operai di Melfi licenziati, reintegrati e non riammessi a lavoro, erano state più che distanti, ora sembra tornare il sereno. A un Marchionne e una Fiat ferme sulle proprie convinzioni, Napolitano aveva mandato un chiaro segnale: risolvere questa “grave” situazione a Melfi, collaborare con le parti sociali perché si devono rispettare le sentenze dei giudici. Oggi, invece, di fronte ad un Marchionne che dal meeting di Cl apre qualche spiraglio dicendo di accogliere l’invito del Capo dello Stato, Napolitano replica dicendo: apprezziamo la Fiat, ora tutti si impegnino per il confronto, nessuno escluso.

Sembra quindi che i due abbiano fatto pace e abbiano quantomeno trovato una visione comune del futuro della Fiat. Sembra anche, però, che Giorgio Napolitano, dopo aver assestato un colpo al cerchio due giorni fa, mostrandosi di fatto dalla parte degli operai di Melfi e contro la Fiat, oggi abbia voluto assestare un colpo alla botte, facendo capire alla Fiat, e al mondo delle grandi imprese, che il Capo dello Stato è anche dalla loro parte e che si richiede la collaborazione di tutti, anche della Fiom e di tutti i sindacati. In  quella frase pronunciata da Napolitano oggi, “non possono sottrarsi al confronto le istituzioni e le parti sociali, nessuna esclusa”, c’è il succo di questo ultimo colpo che sembra aver riportato la pace tra Fiat e Quirinale.

L’intervento di Marchionne: basta lotta operai-padrone ma accetto invito Napolitano. Ha difeso la posizione della sua Fiat, ha detto che “tre sabotatori”, leggi i tre operai di Melfi licenziati, reintegrati e che oggi l’azienda non vuole far rientrare a lavoro, “non possono avere l’esclusiva dei diritti”. Ma poi, parlando dal palco del meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, l’ad del Lingotto Sergio Marchionne ha accolto l’invito del Cap0 dello Stato a trovare una mediazione, a superare l’ampasse e si è detto pronto a sedersi a un tavolo con Guglielmo Epifani, segretario della Cgil. ”Sono assolutamente disponibile – ha affermato – ad incontrare il leader della Cgil, Guglielmo Epifani. Sono totalmente aperto anche io a parlare con Epifani: è una persona che rispetto e che ha un profilo intellettualmente onesto”. Marchionne ha spiegato di essere pronto al dialogo con il leader della Cgil, ma ha premesso: ”Bisogna saltare sul treno prima che lasci la stazione” e, al momento, ”l’unica cosa che so della Cgil è che non hanno firmato l’accordo su Pomigliano, che è la prima fase di Fabbrica Italia”, il progetto industriale del Lingotto per gli stabilimenti italiani. Per Marchionne, anche nel confronto con la Cgil ”bisogna rimettersi in gioco, affrontare la sfida e far parte della produzione, invece di dire sempre ‘no”’. Una premessa che vale per il confronto sul piano industriale in Italia ma anche, dice, ”in particolare su Melfi”.

Poi proprio sul Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, Marchionne ha detto: “Ho grandissimo rispetto per il presidente della Repubblica come persona e per il suo ruolo istituzionale. Per la sua posizione istituzionale accetto quello che ha detto come un invito a trovare una soluzione” alla vicenda di Melfi.

Tutto ciò proprio poche ore prima che il giudice del Lavoro di Melfi, Emilio Minio, lo stesso che il 9 agosto scorso ha depositato il provvedimento di reintegro in fabbrica di Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli, decidesse di convocare le parti (azienda e Fiom) per il 21 settembre. La convocazione servirà a chiarire gli aspetti procedurali del decreto del giudice, che dichiarò ”l’antisindacalità dei licenziamenti” dei tre operai e ordinò ”la immediata reintegra dei lavoratori nel proprio posto di lavoro”.

La replica di Napolitano: Fiat apprezzata, ma ora confronto. All’apertura di Marchionne è seguita la replica del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dopo aver ringraziato Marchionne per aver accolto il suo auspicio e monito, Napolitano dal meeting di Cl a Rimini dice: ”Anche in Italia si sa apprezzare lo straordinario sforzo compiuto per rilanciare l’azienda e proiettarla nel mondo di oggi fronteggiando l’imperativo del cambiamento che nasce dalle radicali trasformazioni in atto sul piano globale. Su questo terreno non possono sottrarsi al confronto le istituzioni e le parti sociali, nessuna esclusa”.

”Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – è scritto in una nota del Quirinale – ha letto la dichiarazione resa dall’Ingegnere Marchionne dopo il discorso al meeting di Rimini e lo ringrazia per le parole con cui gli si è rivolto accogliendo l’invito a trovare una soluzione per il caso di Melfi. L’amministratore delegato della FIAT può esser certo che anche in Italia si sa apprezzare lo straordinario sforzo compiuto per rilanciare l’azienda e proiettarla nel mondo di oggi fronteggiando l’imperativo del cambiamento che nasce dalle radicali trasformazioni in atto sul piano globale. Su questo terreno – conclude Napolitano – non possono sottrarsi al confronto le istituzioni e le parti sociali, nessuna esclusa”.