Fiat, Mirafiori: i sindacati pronti all’accordo, “ma niente Pomigliano bis”. E Fiom non ci sta

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 08:11 OLTRE 6 MESI FA

L’appuntamento è a Torino, nella sede dell’Unione degli industriali. Il tavolo su Mirafiori, dopo lo stop del 3 dicembre, è stato riconvocato e si avvia ad essere chiuso con un accordo. Accordo che quasi certamente sarà separato. I sindacati dei metalmeccanici Fim, Uilm, Fismic e Uglm si dicono pronti a firmare. Ma su Fiom è quasi scontato un rifiuto.

La Federazione della Cgil chiede alla Fiat di aprire una trattativa che sia ”finalmente vera”; se sul tavolo ci sarà una Pomigliano bis il no sarà scontato. L’incontro rappresenta uno snodo fondamentale nella partita su Fabbrica Italia (il progetto Fiat da 20 miliardi di euro) ed è essenziale per garantire l’investimento da oltre un miliardo di euro per lo stabilimento torinese.

Un incontro che viene preceduto da un intenso giro di telefonate tra le parti: il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha avuto una serie di contatti con il responsabile delle relazioni industriali del gruppo Fiat, Paolo Rebaudengo, e con i segretari generali di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Quanto alla Fiom, invece, è chiaro il segretario generale Maurizio Landini che si rivolge all’amministratore delegato del Lingotto: ”Invitiamo Marchionne ad aprire finalmente una trattativa vera”, dice replicando cosi’ all’invito rivolto dallo stesso a.d. a firmare l’accordo per Mirafiori.

Se si tratta ”noi siamo interessati”, aggiunge il responsabile Auto delle tute blu della Cgil, Giorgio Airaudo. Ma ”se domani la Fiat intende riproporre il testo presentato il 3 dicembre che nei fatti è una ripetizione di Pomigliano, con alcuni peggioramenti, su quelle basi non ci sono le condizioni per fare un accordo”, dice ancora Landini. ”Se le nostre osservazioni saranno recepite dalla Fiat, siamo pronti a chiudere positivamente”, afferma invece il responsabile Auto della Fim, Bruno Vitali. Il responsabile Auto della Uilm, Eros Panicali, si dice ”fiducioso” che l’accordo si possa chiudere domani. E ”vogliamo sottoporlo a referendum vincolante”, fa sapere il leader dei metalmeccanici della Uil, Rocco Palombella: ”Poi ognuno – aggiunge – si assumerà la propria responsabilità”.

La Fismic ”andrà con l’intento di firmare”, dice il segretario generale del sindacato autonomo, Roberto Di Maulo, sostenendo che ”il vertice di domani e’ stato convocato dopo che i sindacati hanno inviato una lettera di richiesta all’azienda per riprendere la trattativa”. Disponibile al sì anche l’Ugl metalmeccanici: ”Da parte nostra la disponibilità a trattare sulla proposta Fiat per Mirafiori c’è sempre stata”, sottolinea il segretario nazionale Antonio D’Anolfo.

“Con il 51% di sì siamo pronti a fare l’investimento. Il piano è qualcosa di unico: la possibilità di produrre nello storico impianto di Torino Suv di classe superiore destinati ai mercati di tutto il mondo. Perciò invito la Fiom a firmare, sarebbe un ottima idea fare l’accordo prima di Natale” ha detto un Marchionne che ha scelto di non andare a testa bassa anche perché, se lo avesse fatto, avrebbe dovuto indicare un nuovo itinerario per Fabbrica Italia e forse l’adozione di quel Piano B che sinora è stato letto come la fine del dialogo e l’abbandono del paese da parte del Lingotto.