Mirafiori, operai in fabbrica tra volantini e assemblee. La Fiom: “Andiamo dai giudici”

Pubblicato il 10 Gennaio 2011 - 12:33 OLTRE 6 MESI FA

Sono tornati al lavoro ma la testa non è in catena di montaggio ma altrove. Nello stabilimento Fiat di Mirafiori si contano le ore che dividono i 5500 operai dal referendum che deciderà il futuro dello stabilimento.

L’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne lo ha detto a chiare lettere in più di una circostanza: “Se vince la Fiom non investiamo un euro”. I metalmeccanici Cgil però non mollano e parlano di ricorso in tribunale.

Così, i lavoratori che sono rientrati in fabbrica, stamattina si sono trovati sommersi da opuscoli e volantini. Fim, Uilm, Fismic e Ugl si sono accontentati di un foglio con uno slogan “Mirafiori c’è, ora dipende da te”, che spiega le ragioni del sì. La Fiom è andata oltre: assemblee fiume in questi due giorni e distribuzione dell’intero accordo (70 cartelle).

La certezza è che, in caso di vittoria di Marchionne, la partita non sarà comunque conclusa. Il segretario della Fiom Maurizio Landini annuncia infatti il ricorso alla magistratura. Intervistato dall’agenzia radiofonica Area il sindacalista ha spiegato che “il contrasto all’accordo sarà sul piano sindacale ma anche su quello giuridico legale”.

L’appello al dialogo di Giorgio Napolitano, insomma, almeno per il momento sembra caduto nel vuoto. E giovedì si vota.