Fiat, tute blu della Chrysler: per noi Marchionne è un salvatore

Pubblicato il 30 Luglio 2010 - 20:43 OLTRE 6 MESI FA

Sergio Marchionne

Delle proteste e del braccio di ferro sindacale in Italia ne hanno sentito parlare. Ma per i dipendenti della Chrysler Sergio Marchionne e’ il ”salvatore”, colui che ha ”offerto una seconda chance”. ”Noi – spiegano alcuni – abbiamo rinunciato a bonus e molto altro. Qui ci sono stati licenziamenti, molti. Ora, invece, l’azienda e’ tornata ad assumere” e ”l’umore e’ cambiato”. A ricevere il presidente Brack Obama sono in 1.500 dipendenti, tutti aderenti al United Auto Worker (Uaw), il sindacato dei metalmeccanici statunitense. E sfoggiano t-shirt che celebrano il presidente americano, ma anche magliette della dedicate al ‘World Class Manufacturing’, il programma introdotto dalla Fiat contro gli sprechi. Altri ancora indossato t-shirt con la scritta ‘From out of many 1′ e in basso il simbolo Noch a significare dedizione in qualsiasi ambito, come la famiglia.

In questo caso – spiegano coloro che le indossano – sta a significare dedizione al lavoro. Accolgono Obama con un tripudio, e riservano lo stesso trattamento a Marchionne che, seduto fra il pubblico, non si alza ne’ di fronte ai fragorosi applausi dei lavoratori ne’ di fronte ai complimenti di Obama, che alla fine commenta scherzando: ”E’ umile, non gli piace il protagonismo”. Fra i dipendenti si respira aria di ottimismo, anche in seguito all’annuncio che l’impianto di Streling Height non sara’ piu’ chiuso e, anzi, potra’ contare su una seconda linea di produzione che si tradurra’ in 900 nuovi posti di lavoro.

”Chrysler sta tornando, l’industria americana dell’auto sta tornando. Mi piace l’attuale gestione di Chrysler: sono qui dal 1994 e sono passato sotto Chrysler sola, DailmerChrysler, Cerberus e ora Fiat”, spiega Kenneth Richardson, addetto ai materiali dello stabilimento. Con il Lingotto ”e’ cambiato l’umore, la gente sembra avere voglia ed essere contenta di venire a lavorare”. Richardson non ha mai incontrato Marchionne, ”l’ho solo visto da lontano. Era qui lo scorso mese per il lancio della Jeep Grand Cherokee. Mi piace il suo modo”.

”Abbiamo sentito delle proteste in Italia contro Fiat e Marchionne. Certo e’ strano, per noi e’ un salvatore. Nulla a che vedere con i tempi in cui a guidare era Cerberus che, per noi, non faceva assolutamente nulla”, affermano Tj Zpaechir e Steve Burmiarsh, due dipendenti di Chrysler da 16 anni.

”Qui noi abbiamo rinunciato a moltissimo, bonus, aiuti. Ci sono stati licenziamenti. Ma ora le cose iniziano ad andare meglio: Chrysler sta riassumendo e a Jefferson North si vocifera addirittura di una terzo linea di produzione”, aggiungono, precisando che i nuovi prodotti sono decisamente migliori dei precedenti e i lavoratori sono piu’ soddisfatti. ”Fiat e Marchionne ci hanno offerto una seconda chance”, e ora le cose ”iniziano a girare”.