Fincantieri, cantieri chiusi e oltre 2000 licenziamenti: operai in protesta per il piano industriale

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 16:55 OLTRE 6 MESI FA

La chiusura di due cantieri, quello di Castellammare di Stabia (Napoli) e quello di Riva Trigoso (Genova), e tagli per quasi 2.500 addetti. La bozza del piano industriale 2010-2014 di Fincantieri, secondo quanto anticipato dal quotidiano La Repubblica, ha messo in agitazione lavoratori e sindacati.

Secondo il documento, al momento una “bozza per discussione” che porta la data di luglio scorso, il cantiere di Castellamare sarebbe chiuso e riconvertito in una marina turistica; stessa sorte per quello militare di Riva Trigoso, che vedrebbe le sue produzioni meccaniche trasferite a Sestri Ponente, a sua volta dimezzato.

Quanto agli organici, nei cantieri italiani sarebbero ridotti di 2.450 unità (di cui 1.770 nella divisione mercantile e nelle riparazioni navali, 550 nel militare, nei megayacht e nei sistemi e componenti; 120 nella corporate); 900, al contrario, sarebbero le assunzioni negli Usa, con la controllata Fincantieri Marine Group.

In seguito alla pubblicazione di questa notizia, il 20 settembre i dipendenti di Fincantieri hanno protestato in tutta Italia. Ecco le manifestazioni principali che si sono svolte.

Palermo. Circa 300 operai hanno dato vita a una protesta davanti ai cancelli della Fincantieri a Palermo. In raccordo con i rappresentanti sindacali di Fim Fiom e Uilm stamani i lavoratori avevano scioperato, interrompendo i lavori sulla piattaforma Scarabeo 8 della Saipem, ferma in banchina. All’esterno della fabbrica ci sono stati momenti di tensione tra i lavoratori preoccupati per il loro futuro. Sono circa 1.000 gli operai che lavorano per le ditte dell’indotto Fincantieri, per il quale svolgono attività di riparazione. Gli operai temono di perdere i posti di lavoro non appena sarà trasferita la piattaforma della Saipem (andrà via il 10 ottobre) poiché al momento non ci sarebbero altre commesse.

Genova. Sciopero dei lavoratori allo stabilimento Fincantieri di Genova Sestri per protestare contro l’ipotesi di ridimendionamento prevista nel nuovo piano industriale. Gli operai si sono riuniti in assemblea ad inizio turno e poi sono scesi in corteo all’interno dello stabilimento, con un presidio all’esterno dei cancelli. L’astensione dal lavoro è durata circa 2 ore

Riva Trigoso Dopo un’assemblea dai toni accesi, sfociata in uno sciopero, i lavoratori di Fincantieri di Riva Trigoso hanno occupato la direzione aziendale. ”E’ pazzesco apprendere dalla stampa di una simile decisione – ha detto Omar Di Tullio della Fim Cisl – un’azienda sana con lavoro per otto o nove anni vara un piano industriale delirante. Questa volta l’hanno fatta davvero grossa e l’amministratore delegato così come il presidente e tutti i più alti in carica devono andarsene a casa”. Alcuni lavoratori avrebbero voluto uscire all’esterno per effettuare qualche azione clamorosa ma i rappresentanti del sindacato sono riusciti a calmare i più esagitati. ”Domani saremo a Roma ed in quella sede chiederemo ragguagli sul piano – ha detto Sergio Ghio della Fiom-Cgil – fatto da incompetenti quali sono gli attuali dirigenti Fincantieri. Nel cantiere di Riva lavorano a pieno ritmo sia il reparto Meccanica sia quello Navale: dai rimorchiatori ai pattugliatori alle fregate, le maestranze sono specializzate e capaci di diversificare la produzione. Chiameremo a raccolta tutti i politici liguri e tutte le istituzioni. Qui non si tratta di dieci posti di lavoro ma della vita di un intero comprensorio”.

Castellammare di Stabia. Tre operai dello stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia (Napoli) sono saliti su una gru per protestare mentre altri 200 stavano facendo un sit in davanti ai cancelli per chiedere l’immediato ritiro del piano industriale 2010-2014.

Monfalcone. Un’ora di sciopero alla fine di ogni turno è stata decisa dai lavoratori della Fincantieri di Monfalcone (Gorizia) contro l’ipotesi di ridimensionamento dell’azienda. I cantieri di Monfalcone non dovrebbero essere interessati dal piano, ma ”apprendere di un piano di ridimensionamento dalla stampa – ha osservato Thomas Casotto della Fiom-Cgil di Gorizia – non è certo un modo corretto di gestire le relazioni sindacali”. Alcune assemblee sono programmate in azienda, ha aggiunto Casotto, “ma saranno più che altro indirizzate a questioni interne, ancora da spiegare ai lavoratori. Il primo ottobre, invece, i dipendenti della Fincantieri di Monfalcone aderiranno allo sciopero nazionale di otto ore della cantieristica, già proclamato da Fim, Fiom, Uilm, e alla manifestazione nazionale, che si terrà a Roma.