Fiom: Landini, Italia repubblica fondata sullo sfruttamento del lavoro

Pubblicato il 27 Gennaio 2011 - 17:47 OLTRE 6 MESI FA

Maurizio Landini, segretario della Fiom

“Siamo nell’assenza totale del governo e di una politica industriale. Si stanno occupando dei fatti loro, si divertono alle spalle degli italiani e non affrontano minimamente i problemi di chi lavora, paga le tasse e fa andare avanti veramente il Paese”. Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, intervistato dal direttore di Articolo21 Stefano Corradino parla della manifestazione di domani, e di una “democrazia a rischio senza il riconoscimento dei diritti fondamentali”.

“Le persone che lavorano e quelle che hanno a cuore l’interesse del Paese domani saranno in piazza per difendere il lavoro e i diritti”. “Chiediamo alla Fiat di riaprire un vero tavolo negoziale, chiediamo a Confindustria e a Federmeccanica di non procedere sulla strada della cancellazione del contratto. Ma ci rivolgiamo anche alle altre organizzazioni sindacali e chiediamo loro di fermarsi e di riflettere perchè aver ceduto a un ricatto non risolleva certo da un problema ma al contrario apre una diga di attacco ai diritti”.

“La democrazia in Italia è seriamente a rischio perchè quando qualcuno cerca di cancellare i diritti significa che un paese non è libero. Secondo me non c’è democrazia laddove i lavoratori non hanno diritto nè di eleggere i propri delegati nè di votare i propri accordi. I referendum si fanno solo quando li chiede Marchionne e quando i lavoratori sono sotto ricatto.

“In questo quadro la proposta di Articolo21 – prosegue il leader della Fiom – di una grande manifestazione unitaria che abbia al centro la difesa della Costituzione è importante. E penso che ad unificare la piazza e la difesa della Costituzione sia anche e soprattutto il tema del lavoro. Perchè non si può dire che Marchionne va bene quando cancella il diritto di sciopero e la libertà sindacale. Difendere la Costituzione significa principalmente battersi per il diritto al lavoro. Anche perché, per adesso – conclude Landini – la nostra Repubblica più che sul lavoro sembra fondata sullo sfruttamento del lavoro”.