Fisco, Cdm approva 5 decreti: sanzioni più leggere se dichiari entro l’anno

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2015 - 23:42 OLTRE 6 MESI FA
Fisco, Cdm approva 5 decreti: sanzioni più leggere se dichiari entro l'anno

Pier Carlo Padoan e Matteo Renzi

ROMA – Il governo ha approvato i 5 decreti attuativi della delega fiscale slittati dallo scorso Cdm. Un salvataggio in extremis a poche ore dalla scadenza. I decreti riguardano sanzioni amministrative e penali, nuovi interpelli e contenzioso tributario, riforma della riscossione, tax expenditures e riordino delle agenzie fiscali. Manca invece la riforma del catasto rinviata all’autunno così come le misure sui giochi, sulle quali ha spiegato il premier Matteo Renzi, è stato fatto “un lavoro positivo, se necessario lo useremo per interventi nella legge di stabilità, ma non ci sembrava matura la discussione oggi per un provvedimento”.

I decreti fiscali varati oggi, ha precisato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, “creano un quadro di maggiore chiarezza per il cittadino” e “migliorano i rapporti dei contribuenti con il Fisco”. In particolare, ha spiegato Padoan, il decreto sul monitoraggio dell’evasione fiscale prevede “meccanismi permanenti che permettano di valutare” anche attraverso una “commissione ad hoc”.

Lo stesso discorso vale per le tax expenditure, che sono “molto diffuse e molto disordinate” e vanno razionalizzate e ridotte. Quanto agli interpelli, viene introdotto “a favore del contribuente il silenzio assenso: se entro 90 120 giorni non si ottiene risposta dall’amministrazione tributaria essa viene data per acquisita”.

SANZIONI LIGHT PER CHI DICHIARA ENTRO L’ANNO – Dopo le polemiche sorte sulla famigerata norma “salva-Berlusconi” che stabiliva l’impunibilità delle frodi fiscali sotto il 3% del fatturato di un’azienda, il governo fa marcia indietro, facendo saltare la soglia e tornando alla punibilità di tutte le frodi fiscali. Si cerca poi di evitare che parta il procedimento penale se il contribuente aderisce all’accertamento. Il contribuente, infatti, avrà un anno di tempo per presentare la sua dichiarazione ottenendo una sanzione ridotta: la multa dovrebbe oscillare tra il 60% e il 120% del dovuto. Si va poi verso una riduzione del 20% della sanzione se la maggiore imposta o il minore credito accertati sono inferiori al limite del 3% di quando dichiarato e comunque inferiori a 30mila euro.

SEMPLIFICAZIONE DEL CONTENZIOSO – Potenziato il contradditorio preventivo con l’amministrazione, attraverso una nuova disciplina dell’interpello (la procedura attraverso la quale si chiede preventivamente all’amministrazione come applicare una disposizione fiscale). Quando invece la lite è già instaurata, quindi per snellire il post, si prevede l’estensione del perimetro d’intervento della mediazione tributaria, che si applica anche ai tributi locali. Ancora, la norma estende il reclamo alle controversie catastali e si dà la possibilità di conciliare non solo in primo grado, ma anche in appello.

RIMBORSI IMMEDIATI PER I CITTADINI – Le nuove norme sul contenzioso approvate prevedono “l’immediata esecutività delle sentenze: se il cittadino ottiene il riconoscimento di un rimborso non deve aspettare anni per avere i soldi ma li può avere immediatamente” ha spiegato Padoan.

TAX EXPENDITURES – Il decreto sull’evasione ed erosione attende, e con esso la destinazione dei risparmi derivanti dal contrasto al nero e dalla riduzione delle tax expenditures (contributi e incentivi alle imprese) al Fondo per la riduzione strutturale della pressione fiscale. Sul fronte delle imprese, si aspetta la nuova imposta sul reddito degli imprenditori (Iri) e il regime dell’Iva di cassa (permette di posticipare il versamento sulle cessioni di beni o servizi dall’effettuazione dell’operazione all’incasso) per i piccoli imprenditori.

AGENZIE FISCALI – Nel decreto sulle Agenzie fiscali “c’è la previsione di concorsi pubblici per soli esami per venire incontro alla situazione di difficoltà che è creata a seguito di una norma costituzionale che aveva annullato precedenti concorsi” ha detto Padoan. La misura si è resa necessaria per risolvere la questione dei circa 800 dirigenti delle Agenzie fiscali decaduti dopo una sentenza della Corte Costituzionale. Si deve anche attuare una parte dell’articolo 9 della delega che riguarda il riassetto delle agenzie fiscali (Entrate, Dogane e Monopoli e Demanio), anche “in funzione delle esigenze di contenimento della spesa pubblica e di potenziamento dell’efficienza dell’azione amministrativa, nonché ai fini di una più razionale ripartizione delle funzioni tra le diverse agenzie”.

AGGIO RIDOTTO DI UN QUARTO – Confermato il taglio dell’aggio della riscossione, l’interesse che i contribuenti pagano sulle cartelle esattoriali. Con il dlgs sulla riscossione “si riduce quello che fino ad oggi si chiamava aggio e da oggi si chiamerà contributo pubblico alla gestione dei costi di riscossione”, ha detto Padoan. Renzi ha specificato che passerà “dall’8 al 6%”, commentando: “#Tanta roba”.  La caccia alle coperture ha portato invece alla sospensione della norma che vorrebbe portare al 2,5% tutti gli interessi, inclusi quelli sui rimborsi.