Fisco, rapporto del ministero: “Condono solo se bipartisan”

Pubblicato il 21 Settembre 2011 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 21 SET – Il condono fiscale dovrebbe essere reso possibile solo con un sì bipartisan, in modo che non ne ”benefici”, in termini di aggiustamento dei conti pubblici, solo il governo ”pro tempore”. E’ questa la conclusione del Rapporto redatto dal Gruppo di lavoro sull’Economia non osservata istituito presso il Ministero dell’Economia e guidato da Enrico Giovannini.

Il Rapporto è stato presentato ufficialmente da Giovannini nel corso di una audizione alla commissione Finanze della Camera che sta esaminando la delega sulla riforma fiscale.

Le conclusioni del Rapporto contengono una serie di suggerimenti per il contrasto all’evasione fiscale e contributiva. E il primo è quello di elaborare un Rapporto annuale ufficiale che quantifichi il ”Tax gap”, vale a dire l’evasione fiscale, cosi’ come esiste un Rapporto ufficiale sull’economia sommersa.

Per quanto riguarda le politiche di contrasto all’evasione, il Gruppo di lavoro guidato da Giovannini indica innanzi tutto la tracciabilita’ dei pagamenti e l’aumento dell’uso della moneta elettronica. Poi si suggeriscono altri strumenti, come la messa in comune delle informazioni tra le diverse amministrazioni dello Stato e la compartecipazione degli Enti locali all’attività di accertamento e ai relativi proventi.

Per quanto riguarda la cosiddetta ”compliance”, cioè la lealtà o adesione spontanea del contribuente, il Rapporto raccomanda il potenziamento e l’aggiornamento annuale degli studi di settore, il ricorso al redditometro per le persone fisiche, il ”tutoraggio preventivo per le imprese medio-grandi”. A ciò andrà aggiunto una riforma che porti a una ”semplificazione, razionalizzazione e stabilizzazione del quadro normativo”.

Ed ecco il condono. Nel Rapporto si dice che ci deve essere ”una riduzione dei margini di discrezionalità dei singoli governi” nel ricorrervi, perché i condoni ”hanno avuto un effetto negativo sul gettito complessivo, sulla ‘pace fiscale’ tra categorie di contribuenti, e sulla fedeltà al fisco”.

Parlando con i cronisti, al termine dell’audizione, Giovannini ha osservato che il condono ”è utile solo al governo in carica”, perché dà un gettito immediato. Di qui l’idea di ”rendere bipartisan l’eventuale ricorso” a questo tipo di sanatoria, in modo che ”siano condivisi gli effetti a medio-termine”. Ciò potrebbe avvenire, ha spiegato, con la ”costituzionalizzazione” del ricorso al condono, come avviene per l’amnistia, per la quale la Carta Fondamentale prevede una maggioranza qualificata.