Fisco, spesometro slitta ancora: prossima data il 12 novembre

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Luglio 2013 - 20:55 OLTRE 6 MESI FA
Spesometo slitta ancora

Spesometo slitta ancora

ROMA – Ancora un rinvio per lo ‘spesometro’, lo strumento con cui si punta alla tracciabilità delle spese effettuate con bancomat e carte di credito per un valore oltre i 3.600 euro. Originariamente previsto per il 30 aprile 2012, il termine ultimo per la comunicazione al Fisco da parte degli operatori finanziari degli acquisiti oltre tale soglia, è stato poi spostato al 15 ottobre dello stesso anno, successivamente al 31 gennaio del 2013, quindi al 3 luglio e ora la scadenza viene fissata al 12 novembre di quest’anno.

Lo slittamento – spiega l’Agenzia delle Entrate – riguarda i ”dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva, di importo non inferiore a 3.600 euro, relative al periodo 6 luglio – 31 dicembre 2011, in cui l’acquirente è un consumatore finale che ha pagato con carta di credito, di debito o prepagata”.

E nasce dall’esigenza di mettere a punto gli accorgimenti tecnici necessari, in sintonia con le principali associazioni di categoria rappresentative dei soggetti obbligati alla comunicazione”. Allo stesso tempo, ”l’ulteriore allungamento dei tempi inizialmente previsti e’ stato disposto per consentire l’allineamento del termine d’invio con quello di altre comunicazioni anch’esse rientranti nell’ambito dell’attività volta alla semplificazione degli adempimenti”.    Il nuovo strumento era stato fortemente contestato, soprattutto dai commercialisti.

Più volte avevano sottolineato infatti che la necessita’ di mostrare il codice fiscale, e dunque quella di essere identificati, per qualsiasi acquisto oltre i 3.600 euro è ”una invasione della privacy del cittadino comune generalizzata”, come rilevato dal presidente del Consiglio nazionale Claudio Siciliotti. La categoria aveva parlato al proposito anche di ”Stato di polizia fiscale”.

Recentemente la Corte dei Conti, nell’ultimo rapporto sul coordinamento della finanza pubblica, aveva lanciato un altro tipo di allarme: alcune misure di lotta all’evasione fiscale, fra le quali appunto lo ‘spesometro’, comportano alcuni ”rischi”, tra i quali ”effetti negativi sui consumi” o, ”peggio”, l’aumento della ”propensione ad effettuare acquisti di beni e servizi in nero”.