La Svizzera ha deciso: darà agli Usa migliaia di dati di clienti Ubs

Pubblicato il 17 Giugno 2010 - 20:22 OLTRE 6 MESI FA

La Svizzera consegnerà agli Stati Uniti i dati su migliaia di clienti americani della banca Ubs, sospettati di reati fiscali. Dopo mesi di dibattiti e controversie e al termine di un estenuante ping-pong tra le due Camere, il parlamento svizzero ha infatti definitivamente approvato oggi a Berna l’accordo raggiunto un anno fa tra Svizzera e Stati Uniti che prevede la trasmissione alle autorità americane dei dati su 4.450 conti aperti presso la prima banca elvetica da clienti americani sospetti di aver evaso o frodato il fisco degli Stati Uniti.

I parlamentari svizzeri hanno inoltre trovato in extremis un’intesa per rinunciare alla possibilità di un referendum facoltativo sull’accordo. Una tale possibilità avrebbe reso impossibile di rispettare la scadenza del 19 agosto 2010 prevista dall’intesa per la consegna dei dati.

Inoltre, l’esito di una votazione popolare su un accordo che “offende” il mitico segreto bancario non era certo. L’intesa raggiunta stamane dai rappresentanti dei due rami del Parlamento in favore di una rinuncia al referendum facoltativo è stata approvata tacitamente dalla Camera alta (Consiglio degli Stati) e quindi dal Consiglio nazionale (camera bassa) con voti 81 voti a favore, 63 contrari e 47 astensioni.

L’Ubs e tutti gli ambienti economici elvetici hanno espresso immediato sollievo per il “nulla osta” del parlamento. “Questa decisione rappresenta un importante passo per risolvere la questione a livello governativo. Ubs continuerà a impegnarsi per adempiere in modo completo e puntuale agli obblighi che le derivano dagli accordi presi”, afferma una nota della prima banca svizzera.

Soddisfatta anche la Banca centrale svizzera, secondo la quale la decisione del parlamento stabilizza la situazione finanziaria e aiuta il settore bancario elvetico nonché l’intero settore economico. L’accordo di assistenza amministrativa tra Svizzera e Usa raggiunto nell’agosto 2009 ha infatti salvato la banca elvetica da pericolose cause giudiziarie negli Usa che, a causa del principio del “too big too fail”, minacciavano di scuotere l’economia elvetica.

La vicenda Ubs risale al 2008, quando il Dipartimento americano di giustizia e la Commissione americana di sorveglianza dei mercati finanziari avevano aperto un’inchiesta contro l’istituto bancario, sospettata di aver aiutato migliaia di clienti ad evadere il fisco degli Usa.

Dopo intensi negoziati tra il governo svizzero, quello americano e Ubs, il 19 agosto 2009 venne sottoscritto l’accordo sulla trasmissione dei nomi di 4.450 clienti. E’ in seguito ad una decisione del Tribunale amministrativo federale, che all’inizio di quest’anno aveva giudicata illecita la trasmissione dei dati agli Usa, che il governo ha dovuto chiedere l’approvazione del parlamento.