Fitch “tifa” Monti: “Governo stabile e riforme vi alzerebbero il rating”

Pubblicato il 14 Dicembre 2012 - 19:50 OLTRE 6 MESI FA
Fitch conferma il rating A- per l’Italia, e “tifa Monti”

ROMA – Rating stabile e outlook negativo, per ora. Eppure Fitch lo fa capire chiaramente: anche l’agenzia di rating desidererebbe un bel “Monti bis”. Fitch ovviamente, non lo dice esplicitamente, ma il comunicato che accompagna la valutazione del rating italiano è chiaro. Secondo Fitch, infatti,  un ”governo stabile impegnato sulle riforme” è uno dei fattori che porterebbero a stabili, da negative, le prospettive sul rating dell’Italia.  L’agenzia, quindi, indica  fra i fattori positivi anche ”una ripresa durevole che sostenga l’attuale consolidamento di bilancio”.

Fitch, in ogni caso,  ha confermato ad ‘A-‘ il rating dell’Italia. Le prospettive sul merito di credito restano negative.  Fitch, nella sua nota sull’Italia, parla di ”sviluppi futuri che potrebbero portare a una stabilizzazione dell’outlook”, quali: ”una ripresa sostenuta”; un ”governo stabile impegnato nel consolidamento di bilancio” e la fiducia che il debito/Pil venga portato su un percorso di discesa”; infine, ”riforme strutturali che rilancino la competitività e il potenziale di crescita dell’Italia”.

Fitch nota ”progressi sul consolidamento di bilancio e le riforme strutturali nel 2012 in linea con le aspettative”, e si aspetta un deficit del 3% quest’anno, con surplus primario (al netto della spesa per interessi) ”vicino al 3%”. A sostenere la fiducia nella solvibilità di lungo termine dell’Italia, secondo l’agenzia, concorrono i bassi rischi di bilancio legati al settore bancario, la posizione di bilancio ”vicina a quella necessaria per stabilizzare il rapporto debito/Pil” e ”un sistema pensionistico sostenibile”.      

Fitch considera poi come fattore di stabilizzazione il programma di acquisto dei titoli di Stato da parte della Bce (Omt), che ha ”sensibilmente allentato la pressione sui bond sovrani, incluso il debito italiano”.     Le prospettive sul rating – spiega tuttavia Fitch – restano negative a causa di alcuni rischi: la possibilità che non si riesca a far scendere il debito/Pil a partire dal 2014; la possibile instabilità di governo dopo le elezioni e una prolungata incertezza sulle politiche economiche e fiscali; una recessione più profonda e più lunga di quanto attualmente previsto; un peggioramento delle condizioni di finanziamento del debito; infine, una nuova intensificazione della crisi dell’EUrozona.