Invecchiare è la prossima tassa: chi paga il welfare nel 2050?

Pubblicato il 11 Aprile 2012 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Viviamo troppo a lungo, il mondo è popolato da milioni di arzilli anziani. Ma il Fondo Monetario non ammette sentimentalismi sull’allungamento della vita. E insinua la più prosaica delle domande: chi paga? Chi paga i conti di un welfare allargato a così tante persone?  “L’allungamento della vita media rischia di far saltare i conti del welfare”. Il Fondo monetario internazionale lancia un vero e proprio allarme longevità e nei capitoli analitici del Rapporto sulla stabilità finanziaria globale, sottolinea che “se la vita media nel 2050 si allungherà di 3 anni in più di quanto previsto oggi, il già ampio costo dell’invecchiamento della popolazione aumenterà del 50%”.

Per questo l’istituzione di Washington raccomanda di affrontare la questione su più versanti: intanto i governi dovrebbero prendere atto di questo rischio, laddove al momento solo pochi paesi o enti pensionistici lo fanno adeguatamente. I rischi andrebbero adeguatamente suddivisi tra persone e sistemi pensionistici mentre “si potrebbero usare i mercati per trasferire questi rischi” dai piani previdenziali a sistemi più idonei a gestirli.

Il Fmi afferma inoltre come in questo ambito “una riforma essenziale” sia quella di procedere ad “un aumento dell’età pensionabile” in parallelo all’aumento delle speranze di vita. “Questo potrebbe essere imposto dagli Stati, ma si potrebbero anche incentivare le persone a ritardare l’età di pensionamento”.