Fmi, Christine Lagarde: “No fretta a ritirare stimoli all’economia”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Agosto 2013 - 23:07 OLTRE 6 MESI FA
Fmi, Christine Lagarde: "No fretta a ritirare stimoli all'economia"

Fmi, Christine Lagarde: “No fretta a ritirare stimoli all’economia” (Foto LaPresse)

NEW YORK – Nessuna fretta nel ritiro delle misure non convenzionali di stimolo all’economia: la strada dell’uscita dagli aiuti deve dipendere dalla ritmo della ripresa. Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), avvisa i politici durante il simposio annuale della Fed di Kansas City a Jackson Hole. Intervento della Lagarde che arriva proprio con l’avvicinarsi della nomina del successore di Ben Bernake alla direzione della Fed.

Lagarde invita a collaborare e a ”non sprecare lo spazio offerto dalle misure di politica monetaria non convenzionali” per agire a sostegno della crescita. Un invito che sembra rivolto soprattutto ai politici: “La politica monetaria da sola sono può fare tutto, non può rispondere a tutte le domande e non può risolvere ogni problema economico: servono riforme strutturali per gettare le fondamenta di una crescita durevole e duratura”.

Il direttore generale del Fmi si sofferma su un’analisi delle misure non convenzionali di stimolo e ne mette in evidenza i rischi: “Sotto molti punti di vista le banche centrali sono state gli eroi della crisi finanziaria, con le loro eccezionali azioni hanno aiutato ad allontanare il mondo dal precipizio di un’altra Grande Depressione, ma le politiche monetarie non convenzionali includono il navigare in un nuovo mondo. E’ come entrare in una stanza buia”.

E l’entrata è come l’uscita dagli stimoli: sono acque non navigate prima: “Io resto ottimista. Le banche centrali hanno gestito bene l’entrata e non vedo nessun motivo per il quale non dovrebbero gestire altrettanto bene l’uscita”. L’analisi di Lagarde arriva mentre gli economisti Arvind Krishnamurthy della University of Northwest e Annette Visisng-Jorgensen della University of California mettono in guardia: il piano di acquisto asset della Fed è meno potente di quanto la banca centrale ritiene per stimolare l’economia.

Il dibattito è acceso all’interno della banca centrale americana su quando muovere il primo passo dell’exit strategy, rallentando gli acquisti di asset. Un calo degli acquisti potrebbe essere deciso già in settembre, ma la Fed è spaccata al riguardo e il mercato ne risente, anche se l’attenzione è tutta puntata su chi succederà a Bernanke alla guida della banca centrale.

Fra i papabili candidati Janet Yellen, presente a Jackson Hole, e Lawrence Summers, criticato duramente da Matt Taibbi di Rolling Stone, colui che ha definito l’amministratore delegato di Goldman Sachs il ”calamaro gigante”. Secondo Taibbi Summers non è adeguato all’incarico.