FMI, ITALIA: ALLARME RECESSIONE, DRAGHI, ”COLPITE LE FAMIGLIE”

Pubblicato il 21 Ottobre 2008 - 07:12 OLTRE 6 MESI FA

«Dopo il calo del Pil nel secondo trimestre i più recenti indicatori confermano segnali negativi per i prossimi trimestri». È questo l’allarme lanciato dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in audizione in Senato. «Calano i consumi delle famiglie sotto il peso dell’erosione del reddito disponibile, a causa dell’inflazione e dell’aumento del servizio al debito» ha detto Draghi sottolineando la necessità di intervenire in maniera «urgente» sui derivati che sono , ha spioegato il numero uno di Bankitalia «strumenti innovativi per il trasferimento del rischio» ma anche «armi a doppio taglio». Draghi ha sottolineato che «la trasparenza richiede una drastica semplificazione e standardizzazione dei contratti» e che «deve essere contenuto con appropriate regole il grado di leva finanziario». Secondo Draghi, inoltre «per assicurare corretti incentivi, almeno nel caso dei derivati di credito, una parte del rischio deve restare in modo esplicito a carico dell’originator».

FMI – La crisi economica durerà almeno fino al 2010. Due anni di crescita negativa. È quanto prevede il Fondo monetario internazionale per l’Italia, stimando un prodotto interno lordo a -0,1% per il 2008 e a -0,2% per il 2009. Sono questi i dati contenuti nelle Prospettive economiche regionali per l’Europa presentate oggi a Bruxelles, che riprendono le stime del World economic outlook dell’8 ottobre scorso.

ZONA EURO – La zona euro crescerà dell’1,3% nell’anno in corso e dello 0,2% per l’anno prossimo e i Ventisette dell’1,7% e dello 0,6%. Secondo l’Fmi l’Italia è l’unico Paese della zona euro, insieme all’Irlanda, ad essere destinata ad una crescita negativa per due anni di seguito. Dublino dovrebbe mettere a segno un -1,8% per l’anno in corso e un -0,6% per il 2009. Nel 2009 anche la Spagna sarà in zona rossa, con un -0,2%. La Francia si attesterà rispettivamente allo 0,8% e allo 0,2%, mentre la Germania, dopo un +1,8% per l’anno in corso, avrà una crescita piatta per l’anno prossimo. L’inflazione italiana, secondo il Fondo, si attesterà al 3,4% nel 2008 per poi scendere all’1,9% nel 2009. Quella della zona euro, dopo un 3,5% nel 2008, segnerà un 1,9% nel 2009.

TAGLIO TASSI – Di fronte alla prospettiva di un calo dell’inflazione e «con ulteriori rischi al ribasso provenienti dal settore finanziario», è emersa «l’opportunità di allentare la politica monetaria» in Europa sottolinea ancora il Fondo Monetario Internazionale con quello che sembra un chiaro invito alla Bce a tagliare ancora i tassi ora al 3,75% con il pronti contro termine.

DEFICIT – «Operazioni di stabilizzazione fiscale automatica dovrebbero sostenere l’attività economica, ma la salvaguardia della sostenibilità di lungo termine dei conti richiede che i deficit siano mantenuti nei limiti delle regole di bilancio. Eccezioni possono essere considerate se e quando le risorse pubbliche sono necessarie ad alleviare direttamente gli stress finanziari» scrive l’Fmi.

LIBERALIZZAZIONI – Per migliorare il proprio potenziale di crescita, l’Italia però deve portare avanti "le liberalizzazioni". E’ questo il consiglio di Alessandro Leipold, capo-delegazione uscente del Fondo monetario internazionale in Italia e direttore del Fmi per l’Europa. Leipold ha sottolineato come «il governo attuale ha la maggioranza giusta per agire». A chi gli chiedeva un commento sul fatto che la direzione intrapresa dall’Unione europea per far fronte alla crisi sembra essere piuttosto quella degli aiuti di Stati, Leipold ha risposto: «Non è la direzione giusta». E ha aggiunto: «Il problema è vedere quando le politiche difensive finiscono per diventare ostacoli e blocchi nazionali».