Fmi all’Italia: “Lavoro centrale: salari in base alla produttività regionale”

Pubblicato il 18 Giugno 2012 - 22:36 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Le privatizzazioni in Italia vanno incoraggiate perché riducono il coinvolgimento del governo nell’economia e aiutano a ridurre il debito. Così come va migliorato il funzionamento del mercato del lavoro, anche tramite la decentralizzazione della contrattazione salariale. Sono alcune delle raccomandazioni contenute in uno studio condotto dallo staff del Dipartimento Europeo del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), firmato da Bergliojt Barkbu, Jesmin Rahman e Rodrigo Valdes.

Lo studio, dedicato all’Europa, si sofferma sui singoli paesi e le loro priorità di riforma. Il mercato del lavoro e la competitività per l’Italia. ”La riforma del mercato del lavoro deve essere approvata dal parlamento” si legge nel documento che ricorda come nell’aprile 2012 il governo abbia presentato la propria riforma.

Per un migliore funzionamento del mercato del lavoro, il Fmi raccomanda la decentralizzazione della contrattazione salariale per tenere in considerazione le differenze regionali nella produttività, l’introduzione di differenziazioni regionali nei salari del settore pubblico e rivedere il sistema di incentivi fiscali per le contrattazioni salariali di secondo livello.

”Le misure di liberalizzazione devono essere attuate”, inclusa la semplificazione amministrativa per ridurre il costo di fare impresa. Le raccomnadanzioni del Fmi includono ”incoraggiare le privatizzazioni sia a livello centrale sia a livello dei governi locali per frenare il coinvolgimento dello stato nell’economia e ridurre il debito” e ”rafforzare l’efficienza del sistema giudiziario”.

Le riforme strutturali – osserva in via generale il documento – possono spingere notevolmente la crescita nel medio-lungo periodo ma nel breve l’impatto è lieve. ”I Paesi e le istituzioni europee hanno preso azioni senza precedenti per affrontare il severo stress a livello economico e finanziario” mette in evidenza il Fmi. ”Spingere la crescita è sempre importante; nell’area euro è diventato urgente” aggiunge il documento. ”La crescita è cruciale per la stabilità”.