Fmi all’Italia: “Avanti con le riforme e sarete fuori recessione nel 2013”

Pubblicato il 10 Luglio 2012 - 17:50 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK –  Italia fuori dalla recessione solo nel 2013, spending review che è un buon inizio ma c’è ancora da lavorare sulle risorse o la crescita resterà debole. Il Fondo Monetario Internazionale torna a parlare della situazione italiana e delinea un quadro con piccoli segnali di miglioramento ma ancora molte incertezze.

Il Fmi si attende che l’economia italiana ”emerga dalla recessione all’inizio del 2013”, mentre continuerà a contrarsi nel corso di quest’anno ”a causa del consolidamento di bilancio, della stretta delle condizioni finanziarie e del rallentamento globale”. Ma ”senza le riforme – si avverte – la crescita potenziale restera’ debole”.

L’Italia, secondo il Fondo,  ha avviato ”un’agenda ambiziosa per garantire la sostenibilità  e promuovere la crescita”. Ma ”nonostante questi sforzi di consolidamento resta vulnerabile al contagio” per via della crisi dell’eurozona, con gli spread che ”restano elevati”. In questo quadro una riforma positiva è certamente, secondo l’Fmi, quella della spending review:  “E’ un passo nella giusta direzione. E i piani di bilancio a breve termine  sono fondamentali per la sostenibilita’, ma puo’ essere fatto di piu’ nel medio termine per rafforzare le prospettive”.

Le banche italiane, invece, secondo il Fondo  continuano a contare pesantemente sul sostegno finanziario dell’Eurosistema”. E per resistere alla crisi ”devono mantenere livelli di capitale e di liquidita’ adeguati”. Per il Fmi, quindi,  le banche ”hanno rafforzato la loro posizione con progressi che variano da banca a banca”.

I rischi per il nostro Paese, invece, sono strettamente legati a un possibile peggioramento della crisi europea:  ”Assicurare stabilita’ e crescita in Italia richiede non solo mantenere lo slancio per le riforme, ma anche progressi a livello europeo nel rafforzare la moneta unica”.  Nell’eurozona, invece, ‘lo scenario incerto, combinato con un prolungato periodo di bassa crescita, può portare ad un inasprimento della crisi, spingendo di nuovo l’Italia in un cattivo equilibrio, con alti tassi di interesse e un innalzamento del debito pubblico”.

Tutto confermato, invece, per quanto riguarda le stime di crescita dell’Italia: il Pil calerà dell’1,9% nel 2012 e dello 0,3% nel 2013, per tornare positivo nel 2014 (+0,5%). A guidare la ripresa ”una modesta crescita delle esportazioni”. Il Fmi sottolinea come ”riflettendo l’andamento lento della ripresa, la disoccupazione è prevista raggiungere l’11,1% nel 2013” dal 10,3 di quest’anno. Il deficit viene rivisto al 2,6% nel 2012 e all’1,5% nel 2013. Anche il debito salira’ piu’ del previsto: al 125,8% quest’anno e al 126,4% il prossimo.