Fmi: Pil italiano crescerà meno del previsto (+0,8%). Allarme disoccupazione

Pubblicato il 21 Aprile 2010 - 15:51 OLTRE 6 MESI FA

Il Fondo monetario internazionale rivede al ribasso le previsioni di crescita per l’Italia per quest’anno e il prossimo, indicando nel World economic outlook le stime poco al di sotto di quelle per l’intera zona euro.

Parlando di una ripresa lenta per l’intera Europa, decisamente disomogenea, in una mappa basata sulle nuove stime l’Fmi classifica l’Italia tra i paesi che nel biennio 2010 e 2011 registrerà una crescita tra 1 e il 3%, accomunandola, così, a Francia, Germania, Belgio, Austria e altri paesi balcanici e nordici.

La penisola italiana, con previsioni per un’espansione di 0,8% nel 2010 e di 1,2% nel 2011 (da 1% e 1,3% stime contenute nell’aggiornamento del Weo a gennaio), si discosta all’interno della zona euro, da Spagna, Portogallo, Grecia e Irlanda che il Fondo pone nel gruppo dei paesi che registrerà una crescita al di sotto dell’1% del biennio.

Il Fondo chiede, infatti, ai paesi europei piani credibili per consolidare i bilanci e suggerisce che i paesi registrino avanzi primari di bilancio per riportare il debito su una strada discendente. Per l’Italia, il Fondo stima che il debito italiano si attesterà al 118,6% del Pil quest’anno. A ottobre il Fondo stimava al 120,1% il rapporto debito/Pil italiano del 2010, mentre il governo ha indicato per fine anno un debito pari al 116,9% del prodotto interno.

L’Fmi indica per la zona euro un’espansione di 1% quest’anno e 1,5% il prossimo (da 1% e 1,4% di gennaio) e in generale sull’Europa nota che «uno stimolo macroeconomico sostanziale ha sostenuto la ripresa dei paesi della core Europe, sebbene la domanda privata sia ancora lontana dal consolidarsi».

«Allo stesso tempo, ampi squilibri di bilancia delle partite correnti e dei conti pubblici minacciano la ripresa in alcuni dei piccoli paesi europei, con potenziali impatti negativi per il resto della regione» si legge ancora nello studio semestrale del Fondo che cita poi Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna tra i paesi dell’Uem che registreranno una ripresa decisamente lenta.

Fanno da contraltare, invece, Germania e Francia con una ripresa definita “moderata” a causa di export limitato dalla domanda esterna, investimenti bloccati da eccesso di capacità e dai vincoli sul credito e da consumi frenati da una disoccupazione elevata.

L’Italia – che non viene esplicitamente citata – si colloca poco sotto la media dell’Europa avanzata a cui il Fondo assegna una previsione di crescita del Pil media per la zona euro di 1% nel 2010 e di 1,5% nel 2011.

Poi c’è il problema disoccupazione. «L’elevata disoccupazione pone problemi sociali». Afferma il Fondo Monetario Internazionale prevedendo che il tasso di disoccupazione nelle economie avanzate salirà nel 2010 all’8,4%, per poi scendereall’8% nel 2011. Per gli Stati Uniti il Fondo stima una disoccupazione sopra il 9% quest’anno, al 9,4%, e all’8,3% il prossimo. In Eurolandia il tasso di disoccupazione sarà pari al 10,5% sia nel 2010 sia nel 2011. In Italia sarà pari all’8,7% quest’anno e all’8,6% il prossimo.

A preoccupare il Fmi è il fatto che il problema disoccupazione appare ancora maggiore delle stime: includendo chi lavora a tempo determinato ma vorrebbe un’occupazione a tempo pieno, chi si è arreso nelle ricerca di un’occupazione e altre categorie, il tasso di disoccupazione potrebbe risultare decisamente superiore, anche “di una cifra compresa fra il 25% e il 50% rispetto ai numeri ufficiali”.