“Avanti piano”: il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo la crescita, ma i rischi per l’economia restano

Pubblicato il 8 Luglio 2010 - 08:35 OLTRE 6 MESI FA

Crescita moderata, e non senza rischi. Il Fondo monetario internazionale nel suo World Economic Outlook, alza le previsioni di crescita per il 2010 di quasi tutti i Paesi, Italia compresa mentre si mantiene più cauta per il 2011. Il quadro è positivo ma il Fondo invita comunque alla cautela e ad un attento controllo sui conti pubblici.

Il Fondo Monetario Internazionale rialza le previsioni di crescita per l’Italia nel 2010. Il Fmi prevede che il pil nostrano si espanderà quest’anno dello 0,9% a fronte del +0,8% stimato in aprile (+0,1 punti percentuali). Limata invece la stima 2011, quando l’economia e’ prevista segnare un +1,1% a fronte del +1,2% stimato in aprile (-0,1 punti percentuali). Riviste al  rialzo anche le stime di crescita mondiali per il 2010, mentre restano sostanzialmente invariate quelle per il 2011. Nell’aggiornamento del World Economic Outlook, L’Fmi prevede che l’economia globale si espanderà quest’anno del 4,6%, ovvero 0,4 punti percentuali in piu’ rispetto a quanto previsto in aprile (+4,2%). Per il 2011 la stima e’ invariata a +4,3%.

La crescita avrà comunque velocità diverse a seconda delle zone. L’economia di Eurolandia si espandera’ nel 2010 dell’1,0% e nel 2011 dell’1,3%.  Va decisamente meglio  agli Stati Uniti, per cui il Fondo ritocca al rialzo sia la stima 2010 sia quella 2011: l’azienda America crescera’ quest’anno del 3,3% (+0,2 punti percentuali) e il prossimo del 2,9% (+0,3 punti percentuali). All’interno di Eurolandia, il Fondo stima per la Germania un pil in aumento dell’1,4% nel 2010 (+0,2 punti percentuali rispetto alle previsioni di aprile) e dell’1,6% nel 2011 (-0,1 punti percentuali); per la Francia la previsione e’ di una crescita dell’1,4% quest’anno (-0,1) e dell’1,6% il prossimo (-0,2); per la Spagna l’economia e’ prevista contrarsi dello 0,4% nel 2010 (stima invariata) e avanzare dello 0,6% (-0,3) nel 2011.

A livello complessivo e economie avanzate cresceranno quest’anno del 2,6% e il prossimo del 2,4%. Rialzate, quindi, le stime di crescita 2010 delle economie avanzate di 0,3 punti percentuali rispetto alle previsioni di aprile, mentre restano invariate quelle per il 2011. Per la Cina, il Fmi stima un pil in crescita nel 2010 del 10,5% (+0,5 punti percentuali) mentre per il 2011 l’economia cinese e’ prevista espandersi del 9,6% (-0,3 punti percentuali).

Crescita, quindi, ma moderata. E il Fondo ammonisce a mantenere salda l’attenzione sui conti pubblici. Secondo il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Olivier Blanchard, infatti, “è improbabile che l’economia mondiale scivoli nuovamente in recessione nei prossimi anni. Tuttavia ”non e’ uno scenario impossibile”. Per Blanchard e’ necessario che i paesi tornino a livelli sostenibili di spesa. Il capo economista del Fmi ha inoltre sottolineato che lo yen e’ al momento correttamente valutato e non deve indebolirsi per combattere la deflazione e che – aggiunge Blanchard – e’ ancora troppo presto per dire se la decisione della Cina sulla yuan abbia o meno impatto sui flussi di capitale nel paese.

La ripresa globale, quindi, secondo il Fondo andrà avanti nonostante le turbolenze sui mercati. Ma i rischi al ribasso sono ”sono aumentati notevolmente”. Secondo gli analisti dell’Fmi l’inflazione restera’ moderata nelle economie avanzate, fra l’1,25% e l’1,5% nel 2010 e nel 2011. Date le deboli pressioni inflazionistiche, ”la politica monetaria puo’ restare altamente accomodante nel futuro prevedibile nelle economie avanzate. Questo aiutera’ a mitigare gli effetti avversi sulla crescita del risanamento fiscale e – osserva il Fmi – al nervosismo dei mercati finanziari. Se rischi al ribasso dovessero materializzarsi, la politica monetaria dovrebbe essere la prima di difesa in molte economie avanzate. In questo scenario, con i tassi di interesse gia’ vicini allo zero nelle maggiori economie, le banche centrali potrebbero dover ricorrere di nuovo a un utilizzo piu’ forte del proprio bilancio per allentare le condizioni monetarie”.

Per il Fondo, poi, ”servono urgentemente piani di risanamento di bilancio di medio termine che siano favorevoli alla crescita”. La necessità, secondo gli analisti è quella di ripristinare la fiducia dei mercati senza danneggiare la crescita. Si tratta, secondo il Fmi di un ”compito gigantesco che i governi si trovano ad affrontare”. Nelle economie piu’ avanzate ”non c’e’ bisogno una stretta prima del 2011, perche’ farlo potrebbe mettere a rischio la crescita. L’importante pero’ e’ non aggiungere ulteriori stimoli all’economia”. ”Nel breve termine, il tipo e l’ampiezza dell’aggiustamento fiscale dipende dalle circostanze di ogni paese, in particolare dal ritmo di ripresa e dal rischio di perdere credibilita’ fiscale, che puo’ essere mitigato con l’adozione di credibili piani di risanamento di medio-termine”.