Fmi, via al toto-nomi per il dopo Strauss-Kahn: da Trevor Manuel a Kemal Dervis

Pubblicato il 16 Maggio 2011 - 20:32 OLTRE 6 MESI FA

Dominique Strauss Kahn (foto Lapresse)

NEW YORK – Si apre il dopo-Strauss-Kahn al Fondo Monetario Internazionale (Fmi), con i paesi emergenti che premono per essere più rappresentati e potrebbero tentare l’affondo alla conquista della guida dell’istituto e l’Europa che punta a mantenere la leadership.

Ci sono ”buone ragioni” perché la direzione del Fmi rimanga all’Europa, afferma la cancelliera tedesca Angela Merkel. Una posizione condivisa anche dal ministro delle finanze belga, Didier Reynders: del resto ”l’Europa e’ il primo azionista del Fmi”. Europa e Stati Uniti hanno fiducia che il Fmi continui a svolgere il proprio lavoro in modo efficace e regolare anche senza la guida di Dominique Strauss-Kahn. Per una legge non scritta, il direttore generale del Fmi e’ un europeo dal 1946 mentre agli agli Stati Uniti spetta la direzione della Banca Mondiale. Con l’ascesa dei paesi emergenti le pressioni per rompere questa consuetudine si sono moltiplicate: Strauss-Kahn era stato presentato nel 2007 come l’ultimo direttore generale imposto dall’Europa.

Ma la crisi globale del 2008 e la crisi del debito sembrano aver modificato radicalmente il quadro, con il Fmi protagonista in Europa, dove – secondo alcuni – ha colmato il vuoto di una politica comune. La Grecia, l’Irlanda e il Portogallo hanno rafforzato il coinvolgimento del Fondo nel Vecchio Continente e un cambio della guardia a favore di un candidato non europeo fa temere – aggiungono gli osservatori – una mancanza di supporto per i programmi europei. Fra i nomi papabili per il dopo Strauss-Kahn, le cui dimissioni – affermano alcuni rappresentanti del Fondo – sono attese per la gravita’ delle accuse e a prescidenre dalla sua innocenza o meno, ci sono l’ex ministro delle finanze sudafricano Trevor Manuel e l’ex del dicastero dell’economia turco Kemal Dervis.

La rosa comprende anche gli indiani Montek Sigh Ahluwalia e Duvvuri Subbarao e il cinese Zhou Min, vice governatore della Banca centrale cinese e consigliere particolare di Strauss-Kahn nel Fmi dal maggio 2010. L’arresto di Strauss-Kahn getta ombre sul possibile tentativo della Francia di tentare di sostituire Strauss-Kahn, gia’ in possibile uscita per la prevista candidatura a sfidante di Nicolas Sarkozy, con il ministro delle finanze Christine Lagarde. Alcuni ipotizzano anche che il posto possa essere preso da Jean-Claude Trichet, alla scadenza del termine. Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, l’atteso sostituto di Trichet alla Banca Centrale Europea (Bce), ”non e’ assolutamente interessato”. Peter Mandelson e’ un altro dei candidati. Il Financial Times ritiene che il successore di Strauss-Kahn debba essere un europeo: ”Gli europei sarebbero pazzi a lasciarsi togliere la posizione in un momento come quello attuale”. Il Peterson Institute for International Economics osserva che l’idea che il Fmi debba essere guidato da un europeo in questo momento ”non ha senso. Il Fmi esiste a sostegno di 187 paesi e accordi finanziari con 26 paesi, escludendo i paesi piu’ poveri, di cui solo cinque dell’Unione Europea”.