FMI, STRAUSS-KHAN: ”IL MONDO E’ SULL’ORLO DI UNA RECESSIONE GLOBALE”

Pubblicato il 9 Ottobre 2008 - 23:04 OLTRE 6 MESI FA

La crisi finanziaria continua a preoccupare la Bce, che nel suo bollettino mensile parla di un’incertezza giunta a un livello «straordinariamente elevato», che «rende difficile una valutazione delle prospettive economiche di breve-medio termine».

OFFERTA RECORD – Nello stesso tempo la Banca Centrale Europea, ha assegnato 100 miliardi di dollari, al tasso marginale del 5%, nell’odierna asta a un giorno. È l’offerta in dollari più alta da parte della Bce, dopo quella da 70 miliardi di dollari di mercoledì. All’asta, che rientra nell’ambito delle operazioni congiunte con la Fed, hanno partecipato 66 banche per un totale richiesto di 116,2 miliardi.

2009 – Nel bollettino mensile, la Banca centrale evidenzia che il calo dei prezzi del petrolio e la crescita delle economie emergenti «potrebbero sostenere una graduale ripresa nel corso del 2009». Un mese fa la Bce, pur rilevando rischi al ribasso per la crescita, diceva di attendersi che alla fase attuale di debolezza «faccia seguito una graduale ripresa».

«RISCHI AL RIBASSO» – «Le prospettive economiche – si legge nell’ultimo bollettino – sono soggette a maggiori rischi al ribasso, connessi principalmente a uno scenario di perduranti tensioni sui mercati finanziari, con ricadute sull’economia reale maggiori di quanto previsto attualmente». «Ulteriori rischi al ribasso – prosegue l’Eurotower – sono relativi alla possibilità di nuovi rincari nei prezzi dei beni energetici ed alimentari, agli sviluppi disordinati degli squilibri globali e alle crescenti pressioni protezionistiche». Le ultime previsioni degli economisti della Bce (le ‘staff projections’, che non sono richiamate nel bollettino di ottobre), pubblicate il mese scorso e quasi sicuramente destinate ad essere riviste in peggio, davano la crescita di Eurolandia ad un tasso compreso fra l’1,1 e l’1,7% quest’anno, e fra lo 0,6% e l’1,8% il prossimo. Nel bollettino di ottobre la Bce scrive che «gli indicatori oggi disponibili segnalano il perdurare della debolezza nella dinamica di fondo della crescita dell’area dell’euro nel terzo trimestre». «È probabile che le recenti pressioni sul sistema bancario statunitense e le turbolenze finanziarie ad esse connesse si ripercuotano sull’economia mondiale» scrive inoltre la Bce, rilevando che «negli ultimi dati trova chiaro riscontro l’indebolimento dell’attività economica dell’area dell’euro».

«RISPETTARE IL PATTO DI STABILITÀ» – Data la persistente incertezza economica, nelle politiche di bilancio dei Paesi Ue «è essenziale – secondo la banca centrale europea – che i governi rispettino i dettami del Patto di stabilità e crescita e assicurino la sostenibilità delle finanze pubbliche». «Quattro paesi dell’area euro – Grecia, Francia, Italia e Portogallo – si distinguono per non essere generalmente riusciti a rispettare le disposizioni del meccanismo preventivo nell’ultimo decennio» evidenzia inoltre la Bce che sottolinea: «Preservando la solidità di queste ultime i governi potranno consentire agli stabilizzatori automatici di operare liberamente, contribuendo a un andamento più regolare del ciclo economico e sostenendo la fiducia del settore privato».

FMI – Ma rispetto all’analisi della Bce, quella dell’Fmi è decisamente più pessimista. Il mondo è «sull’orlo di una recessione globale e nessun Paese è immune da crisi» dichiara il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, che invita tutti i Paesi a cooperare per aiutare l’economia a uscire dalla «crisi senza precedenti» che l’ha colpita. «È il momento di decidere insieme», ha sottolineato il numero uno dell’Istituto di Washington nel corso di una conferenza stampa.
L’appello vale soprattutto per il vecchio Continente. «Bisogna», ha detto Strauss-Kahn, «agire rapidamente e in modo coordinato specialmente in Europa. So bene», ha aggiunto, «quanto sia difficile farlo e raggiungere decisioni comuni, ma tutte le azioni individuali vanno evitate se non condannate». Secondo Strauss-Kahn, «la crisi è totale e la situazione è seria ma possiamo risolverla se agiamo velocemente in modo coordinato». E qualsiasi intervento dovrà essere costruito attorno a quattro punti chiave: obiettivi trasparenti, risoluzione del problema delle attività a rischio, organicità dei piani e ricapitalizzazione delle istituzioni finanziarie. Per Strauss-Khan inoltre la risposta alla crisi va trovata oltre il G-7.