Fnac: colosso della cultura prepara tagli al personale, anche in Italia

Pubblicato il 19 Gennaio 2012 - 19:33 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Fnac, il colosso francese della distribuzione di prodotti culturali e tecnologici, i grandi supermercati del libro, e dell’elettronica, ha annunciato un drastico piano di risparmi, 80 milioni di euro. Austerity che porterà alla riduzione del personale, almeno 510 posti (310 in Francia e 200 fuori) su un totale di 17 mila impiegati. Tagli che riguarderanno anche l’Italia.

E proprio sull’Italia c’è il grande punto interrogativo. Qui la Fnac possiede otto grandi magazzini (due a Torino, poi a Milano, Verona, Genova, Firenze, Roma e Napoli) con circa mille dipendenti. Quel che è certo, per ora, è solo che, come ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente-direttore generale di Fnac, Alexandre Bompard, “in Italia le condizioni per lo sfruttamento in proprio non ci sono più”.

I dipendenti italiani sono inquieti e molti pensano che la decisione di chiudere sia già stata presa. Alla sede centrale della Fnac, a Ivry, nella regione di Parigi, negano. Spiegano che “si stanno studiando tutte le possibilità” e che una decisione “sarà presa nell’esercizio corrente”, quindi entro il 2012. Le possibilità, alla fine, non sono poi molte: oltre alla chiusura pura e semplice, ci sono quelle di cercarsi un partner o continuare a tenere aperto in franchising. “Aspettiamo che gli studi siano completati e poi naturalmente informeremo le parti sociali”, assicurano dalle parti del Pdg.

Bompard, alla testa dell’azienda dal 2011, dice che “delle economie sono necessarie per garantire l’avvenire di Fnac”, benché, garantisce, la casa madre Ppr, insomma il gruppo Pinault (14 miliardi e mezzo di euro di giro d’affari nel 2010, 60 mila dipendenti, attività in 120 Paesi), non abbia intenzione di venderla. Però “di fronte a una situazione economica molto degradata spiega Bompard – nulla sarebbe più pericoloso per l’avvenire di non prendere dei provvedimenti quando devono essere presi”.