Fondi Ue, torta da 30 mld. No Pdl all’Agenzia del governo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2013 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA
Fondi Ue, torta da 30 mld. No Pdl all'Agenzia del governo

Fondi Ue, torta da 30 mld. No Pdl all’Agenzia del governo

ROMA – Fondi Ue, torta da 30 mld. No Pdl all’Agenzia del governo. Chi gestirà i quasi 30 miliardi di fondi europei in arrivo per i prossimi sei anni (2014-2020) e secondo quali obiettivi e priorità? In teoria è ancora nei piani del governo l’istituzione della Agenzia per la Coesione territoriale (la finalità prevista dalla Ue) per coordinare e gestire operativamente i fondi (due terzi alle regioni meno sviluppate Campania, Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata. Una Agenzia centralizzata e direttamente controllata dal governo come in fondo è sollecitato dall’Europa  stessa e come l’ex ministro Fabrizio Barca aveva immaginato sotto il governo Monti.

Parliamo di un mucchi di soldi, al Pdl il progetto non piace così com’è stato presentato e non ha ancora sottoscritto l’accordo necessario al varo dell’Agenzia: oggi in Cdm se ne ridiscute ma non sono state superate ancora le contrarietà del Pdl (di cui ha parlato l’Ansa) che riguardano l’assegnazione della cabina di comando delle operazioni. Per cui gli articoli 7 e 8, sui dieci totali del decreto all’attenzione del governo sono rimasti in bianco.

Perché va stabilito chi materialmente custodirà le chiavi della cassa: una regia governativa limiterebbe di molto le pretese di enti locali e regioni anche se raccoglierebbe le indicazioni Ue per programmi di spesa concentrati e non dispersivi e tali da pregiudicare la stessa utilizzazione delle risorse a disposizione. La Lega Nord, fuori dalla maggioranza, non esita, per bocca del presidente della regione Veneto Luca Zaia, a denunciare preventivamente l’ennesimo carrozzone degli sprechi tipo Cassa del Mezzogiorno.

Il tentativo di far nascere l’Agenzia della coesione territoriale era sfumato già un paio di volte nei mesi scorsi. Nell’ottobre 2012 era stata stralciata dalla legge di stabilità perché considerata estranea per materia. Un altro tentativo è stato fatto poi a dicembre con un emendamento del Governo al decreto Sviluppo, ma la Commissione Bilancio del Senato l’ha bocciato per problemi di copertura.

L’Agenzia è stata proposta nella precedente legislatura dall’ex ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, con l’obiettivo di gestire meglio i fondi europei. ”In un contesto europeo dove i fondi totali per la coesione sono stati ridotti in termini reali dell’8%, l’Italia è riuscita ad assicurarsi un pur lieve incremento: dai 29,4 miliardi di euro del 2007-2013 a circa 29,6 da impiegare dal 2014 a 2020”, spiegava a febbraio lo stesso Barca, sostenendo la necessità che l’Agenzia entrasse a regime da quest’anno in vista della nuova impostazione della politica comunitaria per il 2014-2020.

Il testimone è poi passato al nuovo ministro della coesione territoriale Carlo Trigilia che ha in più occasioni sottolineato la necessità di un’Agenzia che ”rinforzi le funzioni di monitoraggio, di assistenza tecnica alla gestione dei programmi e, ove necessario, di intervento attivo nella gestione dei programmi”. A fine luglio Trigilia annunciava che la creazione dell’Agenzia avrebbe potuto trovare spazio nel decreto Fare bis che avrebbe dovuto arrivare entro la pausa estiva, o comunque subito al rientro.