Fonsai chiede ai Ligresti altri 32 milioni di danni: conto sale a 280 milioni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Luglio 2013 - 20:50 OLTRE 6 MESI FA
Fonsai chiede ai Ligresti altri 32 milioni di danni: conto sale a 280

Salvatore Ligresti con i figli Giulia (a sinistra), Paolo e Jonella (Foto Lapresse)

MILANO  –  Fonsai chiede altri 32 milioni di danni ai Ligresti. Il conto sale così a 280 milioni di euro. La società assicurativa ha proposto la domanda di sequestro dei beni nei confronti della vecchia gestione, quella, cioè da parte della famiglia dell’ingegnere.

L‘assemblea di Fonsai, ora controllata da Unipol, ha deliberato con il 99,99% dei voti di esercitare nuove azioni di responsabilità per 32 milioni verso i Ligresti, Marchionni e altri ex amministratori esecutivi, componenti dei comitati di controllo e sindaci.

Le azioni si sommano a quelle già deliberate lo scorso marzo, su richiesta del commissario Matteo Caratozzolo nominato dall‘Isvap (ora Ivass) per accertare i danni patrimoniali arrecati da operazioni immobiliari, consulenze e sponsorizzazioni che hanno ‘spolpato’ la compagnia a vantaggio della famiglia siciliana. Per quei danni, quantificati in almeno 245 milioni, Fonsai ha chiesto il sequestro dei beni nei confronti dei ”maggiori responsabili”, ha detto l’amministratore delegato Carlo Cimbri, cioè Salvatore Ligresti e le figlie Jonella e Giulia (con l’eccezione di Paolo, protetto dalla cittadinanza svizzera), Marchionni e Talarico, tutti agli arresti nell’ambito dell’inchiesta di Torino che li vede indagati per diversi reati patrimoniali, tra cui falso in bilancio.

Sulla richiesta dovrà decidere il Tribunale di Milano, che si esprimerà il 6 agosto. Cimbri ha spiegato che l’obiettivo è congelare il patrimonio degli ex azionisti e manager ritenuti colpevoli delle operazioni e ha assicurato che, qualora le inchieste sfociassero in processi penali, il gruppo valuterà ”la costituzione di parte civile” verso chiunque, incluse le società di revisione, fosse indiziato di avere contribuito a depauperarne il patrimonio.