Fonsai: Isvap in pressing, Premafin mette i paletti

Pubblicato il 27 Marzo 2012 - 01:06 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, 26 MAR – I vertici di Premafin in visita alla Consob e all'Isvap per fare il punto sull'operazione Unipol, una lettera di Sator-Palladio al cda di Fonsai per chiedere chiarimenti sull'aumento di capitale, il cda della compagnia che avvia approfondimenti sulle operazioni sospette condotte negli scorsi anni dai 'padroni di casa' (la famiglia Ligresti) mentre proseguono gli accertamenti della magistratura, con il pm Luigi Orsi che oggi ha sentito i revisori del gruppo.

E' stata una giornata densa di novita' per Fonsai, al centro di due piani di salvataggio concorrenti (quello di Unipol, attualmente in fase di esecuzione, e quello antagonista di Sator e Palladio che non riesce a ricevere udienza dalla societa' per via dell'esclusiva con i bolognesi) ma anche di un'indagine della Procura di Milano che sembra negli ultimi giorni aver subito un'accelerazione, complici le presunte irregolarita' emerse nella gestione dei Ligresti. Sul fronte finanziario si registra la visita di Giulia Ligresti e Andrea Novarese, presidente e direttore generale della holding, alla Consob e all'Isvap per illustrare lo stato di avanzamento dei lavori con Unipol. All'Isvap, che come le banche creditrici di Premafin preme per accelerare la ricapitalizzazione da 400 milioni della holding riservata a Unipol, i vertici di Premafin avrebbero spiegato, in un incontro chiesto dalla stessa societa', i motivi di quello che il fronte pro-Unipol legge come 'una melina'.

Ottenuto l'ok delle banche alla rinegoziazione del debito e con la perizia del professore Maurizio Dallocchio in arrivo per definire il valore della quota in Fonsai (si parla di un valore compreso tra i 3,5 e i 4,5 euro ad azione) Premafin afferma di voler procedere celermente all'integrazione con Unipol ma nell' ambito di un quadro autorizzativo definito (si attende ancora il via libera dell'Isvap e l'esenzione della Consob all'opa chiesta da Unipol) e dopo una definizione contestuale di di tutti i valori economici dell'operazione, che non dipendono solo da Premafin, trattandosi di una fusione che coinvolge anche Unipol, Fonsai e Milano Assicurazioni. L'attenzione e' tutta sul cda di venerdi' da cui le banche, a partire da Mediobanca e Unicredit, l'Isvap e Unipol si attendono la convocazione dell'assemblea sull'aumento. Una certezza che le considerazioni di oggi di Premafin sembrano rendere meno granitica.

Intanto Sator e Palladio non mollano la presa su Fonsai: i fondi hanno scritto al presidente del cda e del collegio sindacale per avere chiarimenti sull'indipendenza dell'aumento di capitale rispetto al piano di integrazione con Unipol e sul piano industriale 'stand alone'. I fondi chiedono di sapere se l'aumento da 1,1 miliardi di Fonsai sia sufficiente al salvataggio della compagnia senza bisogno dell'intervento di Fonsai; come mai l'originale mandato a Mediobanca per il consorzio di garanzia sia stato subordinato, a poco piu' di un mese di distanza, al progetto di integrazione con i bolognesi; se sia nell'interesse di Fonsai partecipare a un piano complesso come quello di Unipol; se e come Fonsai intenda garantire l'aumento indipendentemente dal piano Unipol. Nuovo lavoro dunque per il cda di Fonsai che oggi si e' riunito per approvare il bilancio con le integrazioni chieste dalla Consob e soprattutto esaminare la relazione dei sindaci sulle consulenze e le operazioni immobiliari fatte dalla compagnia con la famiglia Ligresti. Il cda ha deciso di approfondire i molti rilievi dei sindaci con l'ausilio di consulenti e periti. Il tutto mentre in Procura il pm Luigi Orsi ha interrogato come testimoni i revisori di Fonsai e Premafin: al setaccio della magistratura, le operazioni con i Ligresti ma anche lo stato di salute del gruppo, in un contesto di movimenti di Borsa schizofrenici e di scarsa trasparenza nelle comunicazioni sociali.