Fornero ai sindacati: “Pronto decreto per 65 mila esodati”

Pubblicato il 9 Maggio 2012 - 18:06 OLTRE 6 MESI FA

Elsa Fornero

ROMA – Il decreto sui lavoratori esodati è pronto e riguarda una platea di 65 mila persone: “Sarà emanato entro maggio”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ai sindacati nel corso dell’incontro al ministero del Lavoro anche se la Cgil ha sottolineato che la platea di lavoratori interessata sarebbe molto più ampia.

Il ministro Fornero sugli aiuti sociali ha fatto autocritica. Intervenendo all’assemblea di Confcooperative ha riconosciuto che “esiste il rischio di rispingere verso il nero alcune occupazioni, pensiamo questo rischio debba essere colto ma credo sia piccolo e il paese deve affrontarlo”. E poi ha ammesso: “Sotto il profilo ”dell’attenzione ai segmenti più deboli, forse siamo in ritardo”. E spiega che il governo ha puntato sul rigore per uscire dalla crisi e a una crescita a breve, che non si è avuta. Ma ha notato: ”E’ esattamente nei momenti di crisi che si possono reimpostare le soluzioni”.

E sul vincolo delle risorse ribadisce ”non può essere messo in discussione”:  il ministro del Lavoro,al tavolo sugli esodati, conferma che saranno salvaguardati in 65mila. Per quelli che sono fuori ”si vedrà. Mi prendo – avrebbe detto secondo partecipanti alla riunione – tutta la responsabilità di un provvedimento impopolare”.

Il ministro torna intanto a difendere la riforma del mercato del lavoro, che attende di iniziare il suo iter in Parlamento, cdove intanto arrivano 27 proposte di modifica dello stesso Governo che vanno dall’Articolo 18 al ‘refuso’ sui tichet sanitari. Fornero sottolinea come ”i costi siano tollerabili rispetto ai risultati attesi, di grande importanza”. Risultati che si avranno se il provvedimento riuscira’ a incassare il via libera delle Camere: un obiettivo che ora sembra piu’ vicino, dal momento che fra i partiti sembra si sia raggiunta un’intesa sulle modifiche.

Il Pdl ha infatti incassato, così come annunciato dal presidente dei senatori Maurizio Gasparri, cambiamenti sulla flessibilita’ in entrata e in particolare sulle partite Iva e sui contratti a tempo. Nel primo caso verrebbero escluse dal giro di vite coloro che possono dimostrare di non essere dei lavoratori subordinati mascherati come nel caso di designer, stilisti, informatici altamente specializzati. Nel secondo si tratta di accorciare le pause previste tra un contratto e l’altro. Da parte sua il Pd avrebbe invece ottenuto un incremento dei fondi per gli ammortizzatori sociali dei parasubordinati: si stanno ancora limando le cifre, ma nel caso migliore si tratterebbe di un incremento di 200 milioni spalmato su piu’ anni.

Un esito che fa dire a piu’ di qualcuno che la partita sarebbe cosi’ finita con uno zero a zero in grado di condurre in porto il provvedimento. Gli emendamenti dei relatori saranno comunque formalizzati domani mattina, per poi essere votati solo pero’ la prossima settimana. Tra i capitoli che vengono  ritoccati nelle ‘bozze’ di proposta che circolano ma che ancora non sono depositate c’e quello che riguarda i poteri dei giudici, che vengono limitati rispetto a quanto previsto dal ddl, nei casi dei licenziamenti disciplinari e quello dei ticket per i disoccupati, la cui esenzione viene ripristinata. Novita’ anche per i congedi dei padri: si prevede che sara’ obbligatorio un giorno. Poi sara’ facoltativo e in accordo con la madre per gli altri due giorni previsti.