G20: “Ue e Fmi monitoreranno l’Italia”. Ma Roma smentisce

Pubblicato il 4 Novembre 2011 - 08:48 OLTRE 6 MESI FA

Christine Lagarde (Foto Lapresse)

ROMA, 4 NOV – L’Italia osservato speciale al G20 di Cannes: la commissione europea e il Fondo monetario internazionale hanno fatto sapere che stileranno entrambi un rapporto su come Roma sta raggiungendo i suoi obiettivi su pensioni, lavoro e riforme strutturali. L’Italia, da parte sua, sempre secondo quanto sostengono fonti dell’Ue, avrebbe accettato il monitoraggio.

”Dobbiamo essere certi che ci sia credibilità con gli obiettivi dell’Italia, che li rispetterà. Abbiamo deciso che il Fmi sia coinvolto nel monitoraggio, con la loro metodologia, e gli italiani hanno detto che possono convivere con ciò”, ha precisato una fonte dell’Ue.

Le linee di credito precauzionali non sarebbero un’opzione credibile: ”Con il clima generale e la scarsa credibilità dell’Italia, ogni piccolo contrattempo o problema si aggrava, e rende le cose peggiori, così i mercati non possono avere fiducia”, ha aggiunto la fonte.

Ma poco dopo la notizia, la smentita: fonti ufficiali italiane negano che sia stato raggiunto un accordo sul monitoraggio dell’Italia da parte del Fondo Monetario Internazionale. Le stesse fonti, a margine del G20, precisano che è l’intera area euro ad essere sotto stress, incluse Spagna e Italia. Roma – aggiungono le stesse fonti ufficiali italiane – è disponibile a chiedere “consigli” (e non di più) al Fondo solo sull’applicazione delle conclusioni dell’Eurogruppo del 27. I “consigli” del Fondo si affiancheranno al ruolo della Commissione Ue.

Accettare il monitoraggio, secondo l’esecutivo, preluderebbe ad aiuti da parte di Washington, il che equivarrebbe ad un commissariamento de facto. Si tratterebbe, infatti, della “precautionary credit line“, ovvero la linea di credito precauzionale: una somma di denaro che l’Fmi mette a disposizione di un Paese a rischio crisi.

Il governo interessato può anche decidere di non toccare quei soldi, ma questi restano lì pronti in caso di bisogno. Questa “linea di credito” può arrivare a cinque volte la quota di un Paese presso l’Fmi stesso per i primi mesi, per poi salire fino a dieci volte la quota in caso di  un “progresso soddisfacente nel ridurre le vulnerabilità” del Paese.

Su queste basi il direttore operativo del Fondo, Christine Lagarde, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, avrebbe messo a disposizione dell’Italia 44 miliardi di euro subito, e avrebbe dato la disponibilità di 88 miliardi tra un anno: crediti rinnovabili per un biennio. In cambio, però, di tenere sotto stretta osservazione l’Italia e l’applicazione delle riforme promesse.

Roma nega. Lo stresso portavoce dell’Fmi, David Hawley, ha dichiarato che al Fondo “non è arrivata nessuna richiesta di finanziamento da parte dell’Italia”.