Generali, Ivass: indagare su ex a.d. Giovanni Perissinotto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Novembre 2013 - 01:58 OLTRE 6 MESI FA
Generali, Ivass: indagare su ex a.d. Giovanni Perissinotto

Giovanni Perissinotto (Foto Lapresse)

MILANO – Consob e Ivass intervengono sulle Generali e gli investimenti alternativi e nel private equity, oggetto di indagine interna della compagnia dalla fine del 2012. Su richiesta dell’autorità delle assicurazioni il Consiglio di amministrazione di Generali dovrà nuovamente valutare se promuovere un’azione di responsabilità verso l’ex direttore finanziario Raffaele Agrusti e l’ex ceo Giovanni Perissinotto, sostituito dall’attuale capoazienda Mario Greco nell’agosto 2012.

La complicata vicenda è quella che comprende anche i legami stretti negli anni dal gruppo triestino con vari soggetti veneti – famiglia Amenduni, la Finint di Enrico Marchi e Andrea De Vido, Palladio Finanziaria – in parte riuniti anche nell’azionista Ferak (socio Generali al 2,2% con Crt), ma non solo di rapporti con i veneti si parla.

Nella semestrale a fine giugno Generali aveva già segnalato come siano emerse a valle della ricognizione interna alcune irregolarità su alcuni investimenti alternativi e in private equity in particolare sul piano della governance interna, oltre ad effetti economici negativi. La compagnia aveva deciso però che non ci fossero le condizioni per iniziative legali.

Consob ha chiesto ora a Generali di spiegare più nel dettaglio la procedura seguita sino ad ora, oltre ai termini della risoluzione del rapporto di lavoro con l’ex direttore generale e Cfo di gruppo Raffaele Agrusti. Il gruppo riuniva mercoledì il consiglio di amministrazione sui conti dei nove mesi e sul tema è stata fatta un’ampia informativa.

L’Ivass chiede invece alla compagnia che queste operazioni vengano valutate nuovamente prima dal comitato controllo e rischi e poi dal Cda che si dovrà pronunciare di nuovo sull’azione di responsabilità.

Per ora Generali ricorda che in passato, acquisito un parere legale al riguardo, è stato già escluso qualsiasi profilo di rilevanza penale nei comportamenti emersi dall’ex ceo e cfo. Dal punto civilistico, spiega poi, è parso difficile collegare le irregolarità emerse a danni risarcibili a norma di legge, alcuni investimenti poi non sono ancora giunti a scadenza.

Intanto ad Agrusti Generali riconoscerà a fine anno 1,8 milioni a titolo di indennità sostitutiva di 12 mesi di preavviso e un altro importo lordo di 3,38 milioni a titolo di incentivazione all’esodo, anche se sono escluse rinunce o manleve a favore del manager uscito dal gruppo negli scorsi mesi.

Ivass ha chiesto a Generali anche di fare una nuova valutazione sull’adeguatezza del trattamento di fine rapporto di Agrusti e di Perissinotto valutando se non sia il caso di ricorrere a clausole di claw-back (chiedere la restituzione di compensi erogati sulla base di risultati non duraturi per effetto di condotta dolosa o gravemente colposa.