Generali, l’obiettivo dell’ad Greco: “Tornare leader nel mondo”

Pubblicato il 2 Agosto 2012 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA
Mario Greco (LaPresse)

MILANO – Mario Greco  comincia con una lettera ai dipendenti. Nel giorno in cui prende il timone delle Generali  il suo primo atto come amministratore delegato è di scrivere a chi per la società lavora per comunicare di voler far tornare il gruppo triestino leader nel mondo. “Lavorando insieme e valorizzando i tantissimi talenti presenti potremmo avviare una fase di crescita e di sviluppo delle Assicurazioni Generali” che ci permetterà di ”ritrovare la nostra posizione storica di leadership mondiale”, afferma nel messaggio agli addetti della compagnia, sottolineando anche che “dovremo definire nei prossimi mesi come affrontare le sfide che abbiamo davanti a noi e come trasformarle in opportunità di crescita del gruppo”.

L’iniziativa, col quale il manager apre un filo diretto coi lavoratori, cui chiede di contattarlo via mail senza filtri, avviene dopo il Cda che, oltre a nominarlo al vertice, approva i conti del primo semestre, l’ultimo della gestione di Giovanni Perissinotto, l’amministratore delegato sfiduciato con un blitz degli azionisti privati e di Mediobanca il 2 giugno scorso.

A due mesi dal ribaltone il cinquantatreeenne ex numero uno di Zurich varca, in tarda mattinata, il portone della sede milanese del Leone dove, nel pomeriggio, si riunisce il board che lo coopta nominandolo group ceo e direttore generale della compagnia. Presenti alla riunione, tra gli altri, i vicepresidenti Francesco Gaetano Caltagirone e Vincent Bolloré e il consigliere Paolo Scaroni. Coi nuovi incarichi Greco entra anche nel comitato esecutivo e diventa presidente del comitato per gli investimenti.

Il debutto con la comunità finanziaria è per domani mattina: dopo la diffusione della semestrale, per la quale gli analisti prevedono un utile stabile intorno agli 810 milioni di euro (da 806 milioni), il manager introdurrà, in conferenza telefonica, i risultati che saranno illustrati dal direttore finanziario Raffaele Agrusti. L’attesa è concentrata sulle indicazioni che l’ex McKinsey boy vorrà fornire sulle linee lungo le quali intende guidare il gruppo assicurativo. Sullo sfondo restano le parole di Perissinotto che, intervistato dieci giorni fa dall’ANSA sul ruolo del socio di riferimento, Mediobanca, in merito a un ventilato aumento di capitale, ha rilevato che

”O uno accetta il concetto di essere internazionale anche come azionariato, il più possibile, oppure diventa una compagnia che deve regionalizzarsi”. ”Quello che si può dire oggettivamente è che rispetto agli altri – ha aggiunto riferendosi ai big delle assicurazioni – siamo quelli che non hanno fatto aumenti di capitale”.

Su questo e altri temi, come il destino della joint venture con Ppf nell’Est Europa, Greco non potrà che dare solo eventuali indicazioni di massima: il manager infatti in queste settimane ha cominciato a conoscere il gruppo ma solo oggi ha assunto un ruolo operativo. Certo è che che i grandi soci della Generali chiedono al nuovo timoniere un miglioramento dei risultati e delle quotazioni. L’attesa è che nella compagnia venga migliorata l’allocazione del capitale, lavorando sulla redditività, in particolare con un’azione sui costi di business e sulle sinergie di gruppo. C’é poi da capire se sarà confermato lo sviluppo nel private banking e nell’asset management.